Lunedì 30 settembre 2024, la rassegna stampa

I 60 anni di Monica Bellucci, addio a Glauco Mauri, Il 'Campo di battaglia' di Amelio, il flop di 'Megalopolis' e i 30 anni di 'Friends'

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Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo

Monica Bellucci: “Sono una diva, ma normale”

In un articolo pubblicato su QN – Giorno/Carlino/Nazione, l’icona italiana Monica Bellucci riflette sulla sua carriera in occasione dei suoi 60 anni. Intervistata, Bellucci racconta di sentirsi ancora legata alle sue origini, nonostante il successo internazionale. La diva, recentemente applaudita a Venezia per la sua partecipazione a Beetlejuice Beetlejuice diretto da Tim Burton, afferma: “Sono sempre stata fedele a me stessa, nonostante tutto. Essere una diva non mi ha mai cambiata”. L’articolo ripercorre le tappe della sua carriera, dall’esordio nel mondo della moda fino ai ruoli in film iconici come Dracula di Coppola e Malena di Tornatore, evidenziando la sua capacità di restare con i piedi per terra: “La normalità è il mio segreto, ed è ciò che mi permette di essere sempre me stessa, anche sotto i riflettori”.

Glauco Mauri: addio a un gigante dello spettacolo

Maurizio Porro sul Corriere della Sera dedica un commosso omaggio al grande attore teatrale Glauco Mauri, scomparso a 93 anni. Mauri, definito “un gigante del palcoscenico”, ha calcato le scene per oltre settant’anni, lavorando con i più grandi maestri del teatro italiano come Strehler e Ronconi. Ricordato anche per le sue apparizioni cinematografiche in film come Profondo Rosso di Dario Argento, Mauri ha lasciato un segno indelebile nella storia del teatro italiano. “Il teatro era la sua vita”, scrive Porro, “e la sua passione non è mai venuta meno fino all’ultima esibizione”.

Gianni Amelio: “La guerra di oggi è dentro di noi”

Sul Corriere della Sera, Candida Morvillo intervista il regista Gianni Amelio, che parla del suo ultimo film Campo di Battaglia, una riflessione sui conflitti umani e la guerra. Amelio si sofferma anche sulla carriera del figlio adottivo Luan, ora affermato direttore della fotografia: “Vedere mio figlio raggiungere questi traguardi è una delle più grandi gioie della mia vita”. Durante l’intervista, Amelio si racconta con sincerità, parlando della sua visione del cinema e del rapporto con la guerra: “La guerra non è solo battaglie fisiche, è una condizione dell’anima”. Il regista svela inoltre un lato personale, rivelando di non aver partecipato agli Oscar per il film Porte Aperte perché, come dice lui stesso, “non ho mai avuto bisogno di premi per sentirmi realizzato”.

Flop per “Megalopolis”: Coppola deluso dal botteghino

Sul Corriere della Sera, un articolo riporta il deludente risultato al box office per Francis Ford Coppola con il suo progetto autofinanziato Megalopolis. Il film, atteso da anni, ha incassato solo 4 milioni di dollari in Nord America, una cifra ben lontana dalle aspettative. Coppola, che aveva investito 120 milioni di dollari per realizzare il film, vendendo parte del suo patrimonio vinicolo, si dice amareggiato: “Ho dato tutto per questo progetto, è la mia visione del futuro e del mondo. Non è facile accettare un risultato così”. Il film segue la scia di altri progetti ambiziosi che hanno fallito, come Horizon: An American Saga di Kevin Costner.

Monsters, una serie tra vendetta e traumi familiari

Nel Fatto Quotidiano (30/09/2024), C. Rossi analizza la nuova serie Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story, prodotta da Ryan Murphy e Ian Brennan, che racconta la tragica storia dei fratelli Menendez. Accusati di aver ucciso i genitori, Lyle ed Erik sono protagonisti di una vicenda intricata e violenta, in cui emergono segreti di abusi familiari. La serie, però, è criticata per la sua lunghezza eccessiva, con nove episodi che appesantiscono la narrazione. “Il quinto episodio è un capolavoro”, scrive Rossi, “ma il resto della serie sembra trascinarsi senza necessità”. La controversa rappresentazione del rapporto tra i fratelli ha suscitato critiche anche da parte dei veri protagonisti della storia.

Friends, 30 anni di un fenomeno globale

Nel suo articolo per Il Foglio, Alessandro Luna celebra i 30 anni dalla messa in onda del primo episodio di Friends, una delle sitcom più amate di sempre. Il pezzo ripercorre il successo della serie, con statistiche impressionanti come i 52 milioni di spettatori che hanno seguito l’episodio finale. I protagonisti, diventati icone della cultura pop, guadagnano ancora cifre astronomiche grazie alle repliche. “Nonostante siano passati decenni”, scrive Luna, “Friends continua a incantare nuove generazioni con le sue storie senza tempo”.

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30 Settembre 2024

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