Luca Ragazzi e Gustav Hofer: Italia omofoba


Con testardaggine e un pizzico di ingenuità, facendo tutto da soli con la loro telecamera digitale e un budget di appena 4mila euro, “per non rinunciare all’assoluta indipendenza autoriale”, Gustav Hofer e Luca Ragazzi – corrispondente culturale del canale tv franco-tedesco ‘Arte’ il primo, critico cinematografico il secondo – hanno dato alla luce un film-caso che ha dato una piccola scossa alla Berlinale, che ieri ha accolto Improvvisamente l’inverno scorso come una scoperta.

Ottanta minuti di film, accompagnati dalla voce narrante di Veronica Pivetti, in cui i due, solida coppia gay improvvisatasi autrice e interprete della pellicola, svelano un impietoso ritratto dell’Italia omofoba, partendo dal dibattito parlamentare sulle coppie di fatto. Presentato nella sezione Panorama, il film propone le testimonianze di esponenti politici come Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Barbara Pollastrini, Vladimir Luxuria, Cesare Salvi e Franco Grillini, ma anche le immagini del Family Day e delle manifestazioni degli estremisti di destra e della Militia Christi.

Quando vi è venuta l’idea di girare questo film? E perché?
Improvvisamente l’inverno scorso è nato dall’esigenza di capire cosa stava succedendo e cosa sarebbe successo in Italia quando si è aperto il dibattito politico sui Dico e le coppie di fatto. Non potevamo sapere, quando abbiamo iniziato, che ci saremmo immersi in un’Italia percorsa da un’omofobia violenta, tra l’altro fomentata dai media. Ci siamo sentiti indignati come giornalisti e cittadini, e attaccati in quanto coppia gay. Nel film abbiamo raccontato questo, fino al triste epilogo finale in cui la legge è stata affossata.

 

La vostra è una docu-fiction dolceamara. Si ride e, purtroppo, si piange. 
E’ sicuramente un documentario sui generis, con diversi inserti di fiction di cui siamo protagonisti, visto che la storia è molto autobiografica. Alle testimonianze di personaggi politici e alle riprese di manifestazioni di piazza, abbiamo affiancato la nostra lettura mattutina della rassegna stampa e la nostra vita privata, per mostrare come sia cambiata in seguito all’esplosione di questo dibattito. Alla fine il film è tragicomico e si inscrive nella tradizione della commedia all’italiana, che fa ridere e piangere allo stesso tempo. Ci sono delle scene che, purtroppo per noi e per il nostro paese, sono un vero pugno nello stomaco. Ma saremmo molto contenti se Improvvisamente l’inverno scorso contribuisse a riaprire il dibattito sui Dico.

 

Il film è completamente autoprodotto. Non avete cercato un sostegno produttivo, o non l’avete trovato?
Ora possiamo dire che lo abbiamo realizzato con una certa ingenuità. Volevamo un’assoluta indipendenza autoriale e per questo non abbiamo nemmeno cercato dei finanziatori e abbiamo fatto tutto da soli, con la nostra telecamera digitale e un budget di appena 4mila euro. Paradossalmente stiamo spendendo di più ora per far fronte alla complicata macchina berlinese, per preparare i materiali promozionali e presentarlo agli addetti ai lavori. Alla proiezione per i giornalisti la platea ha riso molto e ne siamo contenti, perché abbiamo affrontato l’argomento con ironia: l’unica arma che avevamo per sopravvivere a questa situazione.

 

Che cosa avete scoperto girandolo?
L’elemento più significativo che emerge dal film è che tutta la classe politica, fatta eccezione per il ministro Barbara Pollastrini, che ci ha sempre difeso e sostenuto, ha rivelato l’atteggiamento tipico delle persone vacue e inconcludenti. Parlano e poi non fanno mai nulla. Il più “divertente” è stato Rocco Buttiglione, che ha tirato fuori un’improbabile statistica secondo cui le coppie di fatto praticamente non esistono. E poi ha dichiarato la storica frase “niente figli, niente famiglia”. Non pensando di colpire, ad esempio, anche le coppie sterili…

 

Perché il titolo Improvvisamente l’inverno scorso?
E’ un rimando a Improvvisamente l’estate scorsa di Joseph L. Mankiewicz che fece scandalo, negli anni ’50, per le tematiche omosessuali. Lo abbiamo omaggiato per il nostro amore per il cinema di quegli anni, ma anche per la lettura calzante che quel film dà sull’argomento. E poi è tutto davvero successo “improvvisamente l’inverno scorso”. La proposta di legge sulle coppie di fatto è proprio di un anno fa, l’8 febbraio 2007. In quel momento si sono risvegliati un fanatismo religioso, un fondamentalismo e un’intolleranza incredibili su questi temi.

 

Che destino avrà questo film? Lo vedremo nelle sale italiane?
Da quando siamo stati selezionati a Berlino, dove, con nostra grande gioia concorriamo addirittura contro Madonna, abbiamo suscitato l’interesse di molti distributori di diverse parti del mondo, ma decideremo con cautela perché tutti ci chiedono i diritti in esclusiva mondiale e noi vorremmo invece scegliere la distribuzione giusta per l’Italia: un problema che in realtà dobbiamo ancora affrontare, anche se abbiamo avuto delle richieste. Per ora ci piacerebbe di più viaggiare per festival. Sappiamo già che presenteremo il film al Festival di Cordoba e poi al Tek Festival di Roma.

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13 Febbraio 2008

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