Spiazzerà certamente il pubblico Adèle e l’enigma del faraone, il nuovo film di Luc Besson in uscita il 15 ottobre con Medusa in più di 300 copie.
Tratto da un celebre fumetto di Jacques Tardi, Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-sec, che sarà ristampato da Rizzoli in due volumi per l’occasione, il film parte come un Indiana Jones al femminile, avventura per ragazzi con la protagonista, interpretata dalla bella Louise Bourgoin, intenta a recuperare una mummia da una piramide tra mille trabocchetti e varie peripezie.
Dopodiché, con il rientro di Adèle a Parigi e l’arrivo in scena del caricaturale cattivo Mathieu Almaric, i toni diventano prima surreali, poi grotteschi, sconfinando in un pizzico di horror – tra cadaveri fasciati ambulanti e uno pterodattilo che svolazza sulla Senna – e perfino di erotismo, con l’intrigante sequenza in cui la protagonista fa il bagno nuda fumando una sigaretta.
“A quei tempi alle donne non era permesso spogliarsi per fare il bagno, né fumare – specifica Besson in conferenza stampa – fino al 1912 non potevano neanche fare sport. Solo in seguito fu loro permesso di giocare a tennis, ma solo a patto che lo facessero sembrare un balletto. Con la scena del bagno ho voluto significare la grande modernità del personaggio di Adèle. Mentre, quando gioca con sua sorella Agathe, ho pensato fosse divertente farle iniziare in maniera aggraziata per poi rendere lo scontro via via più violento, come se si trattasse di due ‘sorelle Williams’ ante-litteram”.
D’altro canto, la sequenza del bagno era presente anche nel modello originale di Tardi, con finalità analoghe. Adèle incarna perfettamente l’ideale di una donna indipendente, carismatica e moderna.
“Mi interessa rovesciare i canoni, trovare la forza delle donne e la debolezza degli uomini – racconta ancora Besson – Mi piace quando un tipo tutto muscoli comincia a piangere. Le donne non hanno muscoli e quindi debbono ricorrere all’intelligenza e allo charme. Per questo sono così affascinanti. E per il loro lato pratico: Adèle fa tutto ciò che fa per salvare la sorella. Probabilmente se le chiedessero di salvare il mondo se ne resterebbe a fumare la sua sigaretta nella vasca. Le donne conoscono il valore della vita, perché hanno la capacità di donarla, cosa che gli uomini non sanno fare. Nessuna donna ha mai dichiarato una guerra, fino a oggi”.
Insomma, Besson, della sua Adèle, è comprensibilmente innamorato. Ma conquistarla non è stato facile e ha dovuto farle una corte spietata, soprattutto per la gelosia del suo “papà”.
“Jacques Tardi è come un padre siculo che deve accompagnare sua figlia all’altare. E’ molto scontroso e geloso del suo personaggio. Ci sono stati altri ‘pretendenti’ per Adèle prima di me, dal Giappone, dagli USA, ma Tardi non ha mai ceduto perché gli chiedevano di snaturare il suo personaggio. Io ho cercato di rispettarne lo spirito, il colore, l’anima. Ma non la storia. Dal fumetto ho preso solo degli episodi, ma volevo che il film avesse vita autonoma e che potesse essere goduto e compreso anche da chi non conosce Tardi, che in Francia è piuttosto famoso, ma non è certo Victor Hugo. Comunque, mi sono molto confrontato con lui prima di abbozzare la sceneggiatura, che ho scritto invece interamente da solo. Quando glie l’ho mandata, l’ha subito accettata, definendola ‘super'”.
Il film è già uscito in Francia, Cina e Giappone e i risultati sono incoraggianti. Naturale che ci si chieda se arriverà presto un seguito, dato anche che gli albi su Adèle Blanc-sec sono in tutto dieci – il film ne riadatta un paio, mescolandoli – e che il finale è piuttosto aperto.
“Spero proprio che i miei amici giornalisti non vogliano rivelarlo in anticipo – si assicura elegantemente Besson – ma il finale significa soltanto che quando c’è Adèle di mezzo le avventure non finiscono mai. A un seguito non ci penso. Sto molto attento, perché di solito i sequel sono prodotti nati da esigenze commerciali, e io ho troppo rispetto per il mio pubblico. Lo farò solo se troverò una storia interessante e migliore di questa. Sono quindici anni che la gente mi chiede il sequel di Lèon, e per la verità me lo domanda in continuazione anche Natalie Portman. Ma prima di tutto ci vuole un soggetto molto valido. Insomma, non posso girare una roba con Mathilda che diventa scienziata, recupera una goccia di sangue di Lèon e ne crea un avatar. E nemmeno farò un sequel di Giovanna d’Arco“, scherza.
E aggiunge un aneddoto: “Quando abbiamo fatto Lèon, Natalie era una ragazzina, e i genitori erano preoccupati, perché erano estranei al mondo del cinema. ‘Noi abbiamo letto solo la tua sceneggiatura’, mi dissero, ‘come possiamo valutare quali sono i buoni progetti e quali quelli da scartare?’ Per aiutarli, feci una lista con 50 nomi di registi, dicendo loro: ‘se chiama uno di questi, dovete assolutamente accettare’. Credo che Natalie abbia ancora quelle lista”.
Ma evidentemente, lui sa come trattare con le sue attrici, dato che anche Louise Bourgoin, la protagonista di Adèle, non fa che chiedergli quando ne gireranno un altro.
“Oh, lei è fantastica – dice Besson della sua interprete – Non le interessa lo star system, non arrivava sul set in occhiali scuri, con ore di ritardo e circondata da assistenti. Le piace lavorare, provare, ha i piedi per terra. Quando non doveva girare si piazzava vicino all’entrata del set con la sceneggiatura, e pareva un’addetta alla sicurezza. L’ho scoperta perché aveva un programma di previsioni del tempo in tv, e ogni sera era in grado di presentarsi in maniera diversa e originale”.
Tra i prossimi progetti di Besson, che da tempo, oltre a realizzare i suoi film li produce con la sua società EuropaCorp, ci sono Colombiana, rivisitazione latina di Nikita con la star di Avatar Zoe Saldana, e la commedia Halal, police d’Etat, oltre al terzo episodio della serie animata Arthur e il popolo dei Minimei.
“Ma ora che la società è avviata e la tecnologia lo permette – conclude Besson – ho voglia di dedicarmi a film più grandi e impegnativi. Sto scrivendo molto. Quando feci Il Quinto Elemento gli effetti speciali erano praticamente alla preistoria. Dopotutto, forse farò La vendetta del Quinto Elemento“.
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