”Io, Daniel Blake è nato dall’indignazione e dalla rabbia nel renderci conto di quanto abbiamo permesso che accadesse nei tagli al sistema del welfare, alle misure di austerity del governo e alla campagna di destra contro i sussidi statali ai bisognosi. Un film che stimoli la consapevolezza dello spettatore e induca a maggiore solidarietà tra i lavoratori”. Così Ken Loach a Roma dopo la Palma d’oro al festival di Cannes (la seconda dopo Il vento che accarezza l’erba) parla del suo film che sarà in sala con Cinema di Valerio De Paolis il 21 ottobre.
”Sono antico? Ha il suo fascino. in effetti mi sento antichissimo specie a Roma. Mi sono sentito così antiquato negli ultimi 50 anni – prosegue serio – ma ora molto meno solo perché il nuovo movimento di sinistra in Gran Bretagna è di fatto guidato dai giovani con i loro social media e cellulari io che a malapena so accendere il mio, ma la pensiamo allo stesso modo”.
Loach sostiene che ”dobbiamo riappropriarci del termine cittadino. Il problema è che gli stati in Europa cercano di non schierarsi con gli interessi delle persone, ma del capitale, rendendo i lavoratori vulnerabili, per cui se ti trovi in condizioni di povertà è colpa tua e se non hai un lavoro è perché non hai scritto un curriculum adeguato. La realtà invece è che i posti di lavoro non ci sono e i pochi lavori sono talmente precari e instabili che non consentono una vita dignitosa e un salario adeguato. Il precariato è una forza di lavoro inestimabile per le grandi imprese, un rubinetto che si può aprire e chiudere al bisogno, ma questo per la working class è un disastro. La mia speranza sono i segni di grande solidarietà che vedo ovunque pur in un tessuto sociale fortemente minato”.
Loach, che appoggia Jeremy Corbyn nelle nuove primarie del Labour Party previste tra due settimane, ai tempi del referendum Brexit si era espresso in favore del remain come ‘male minore’, ”tutti aspettano che ora accada qualcosa, per il momento l’effetto brexit ha significato perdita di valore della sterlina, previsioni di un rallentamento economico, un peggioramento della situazione perché molte imprese lasceranno la Gb con conseguenti nuovi tagli ai salari e aumento del precariato”. Un esito referendario dettato in parte dalla protesta della working class che non si sente rappresentata, sostiene il regista, per il quale ”la sfida più grande per le forze progressiste è recuperare, coinvolgere di nuovo questi operai in un progetto politico”. Loach ribadisce la necessità di una diversa pianificazione dell’economia, per evitare i guasti della globalizzazione in termini di mercato della manodopera a basso costo e senza tutele, ”ma se non riusciamo a mantenere la pace figuriamoci pianificare l’economia mondiale, intanto potremmo cominciare da quella europea favorendo comunità auto sostenibili e sostenendo l’autorità dell’Onu che gli Stati Uniti per primi dovrebbero riconoscere valida e smettere di sostenere dittatori”.
Leggi l’articolo di Cinecittà News da Cannes
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute