Lizzani e Rosi ricordano Steiger

Rod Steiger è morto all’età di 77 anni di polmonite a Los Angeles. L’attore di oltre 60 film, premio Oscar nel ’67 per l’interpretazione di un poliziotto razzista in La calda notte dell’ispettore Tibbs, aveva lavorato per Francesco Rosi in Le mani sulla città (1963) e Lucky Luciano (1973), per Carlo Lizzani in Mussolini ultimo atto (1974) per Ermanno Olmi in E venne uomo (1965), nella parte di Papa Giovanni XXIII, e infine per Sergio Leone in Giù la testa (1971) nel ruolo di un bandito messicano.
Francesco Rosi, sulle pagine de “l’Unità” lo ricorda come un grandissimo attore e un grandissimo amico: “Per Le mani sulla città ho pensato subito a lui. Non c’erano all’epoca attori con quella fisicità perfetta per il personaggio che avevo immaginato, l’imprenditore edile Nottola che riesce a diventare, con complicità politiche, assessore comunale. Ero rimasto colpito dalle sue interpretazioni in Fronte del porto e in Il grande coltello. In Lucky Luciano Steiger faceva un gangster e ricordo la scena della sua uccisione per mano dei mafiosi, girata a New York. Un’interpretazione formidabile”.
Anche Carlo Lizzani ha un ricordo incancellabile: “Era un attore straordinario. Lo avevo apprezzato in Fronte del porto, ovviamente, ma in Il Dottor Zivago l’ho ammirato infinitamente per quella sua capacità di essere affascinante anche nel male. E anche nei panni di Mussolini è stato splendido. Lui era molto affascinato dal ruolo, perché indubbiamente per un attore è un personaggio che attira. Mi ricordo che insieme vedemmo molti documenti e filmati su Mussolini e anzi dovetti limitare il suo istrionismo”.