Littizzetto: “Toh, mio figlio è un porno divo”

Size matters. Almeno a casa di Fausto e Lucia, genitori piccolo borghesi che scoprono di avere un figlio superdotato e convinto a intraprendere la carriera di pornostar. Per Luciana Littizzetto, teorica del “walter” e della “jolanda”, è stato un approdo piuttosto naturale fare E’ nata una star? acquistando i diritti del romanzo breve di Nick Hornby, lo scrittore di About a boy e Alta fedeltà . “Leggo tantissimo, per leggere mi metto la sveglia la mattina alle sei e mezzo, compro i diritti di tanti libri. Ma quando ho chiesto al mio produttore Beppe Caschetto di tentare con Hornby, mi ha detto che non avevo speranza: lui li vende prima ancora di scrivere. E invece ci siamo riusciti. A quel punto abbiamo pensato che Lucio Pellegrini fosse la persona giusta per raccontare questa storia con leggerezza e senza farne una cosa grossolana”.

Per l’attrice torinese c’è quasi un corto circuito tra apparizioni televisive e il ruolo a tratti sofferto di una madre alle prese con l’imbarazzante qualità di suo figlio ventenne (il figlio d’arte Pietro Castellitto) scoperta guardando un dvd hot che la vicina di casa pettegola le mette nella buca delle lettere. “Il regista mi ha aiutato a lavorare in sottrazione rispetto alla televisione dove sono pirotecnica. Raccontare il walter e la jolanda in tv è trasgressivo perché dura poco, ma al cinema sarebbe diventato facilmente volgare, invece avevamo voglia di parlare di una mamma. Io sono madre di un ragazzo di 14 anni e di una ragazza di 17 e penso che farei come Lucia, cercherei di dare un senso a quello che succede. Lucia parla con tutti, col figlio, col marito, con sua sorella e sua mamma. Invece la reazione di Fausto, suo marito, è più elementare, preferirebbe non sapere, compra tutti i dvd per toglierli dal mercato, poi si chiede da chi ha preso suo figlio, visto che lui non è così dotato e sospetta persino di un ex fidanzato della moglie, un certo Sauro”. 

Per Rocco Papaleo, reduce dal Festival di Sanremo, l’argomento sembra essere vagamente imbarazzante almeno a giudicare dal nervosismo di certe risposte stizzite. “Le dimensioni contano? L’orgasmo dura cinque secondi e poi che facciamo? La cosa più importante, in una coppia, è avere la possibilità di parlare e ascoltare”. E se Lucio Pellegrini addirittura scomoda il tema dell’incomunicabilità, è Luciana a riportarci a terra con la consueta ironia. “Le donne possono avere le tette grandi come la cupola di San Pietro però allora vuol dire che se le sono rifatte, invece il walter spropositato è divertente ed è una fissa degli uomini. Certo, se uno che ha una spina al suo posto, te ne accorgi, ma altrimenti non è così importante”. Racconta anche la terribile esperienza con Rocco Siffredi che incontrò per il programma di Raitre “Milano-Roma”. “Mi avevano detto: scegli o il Cardinal Milingo o Siffredi e io per non offendere la religione ho preso lui. Ma quando sono arrivata a Linate, dopo aver viaggiato da sola in macchina con lui, mi sono detta che non ne potevo più di questo minchione. Del resto il sangue o va su nel cervello o va laggiù…”. “Mio padre – racconta il giovane Castellitto, già attore in La bellezza del somaro – ha incontrato una volta Siffredi in farmacia che comprava dieci confezioni di Voltaren, chissà cosa ci doveva fare”. L’altro Rocco (Papaleo) alla fin fine non disdegnerebbe di emularlo: “Un film porno lo farei, come regista e come attore… Quanto all’avere un figlio superdotato penso che faccia piacere, e lo dico con un po’ di orgoglio maschilista. Poi non sono un moralista e qualunque attività sessuale per me è lecita”.