È stato presentato oggi ad Alice nella città, sezione parallela e autonoma alla Festa del Cinema di Roma, il film Le ragazze non piangono, di Andrea Zuliani.
Ele (Emma Benini) ha 19 anni e un esame di maturità in vista, ma convive con un dolore che non riesce a superare, quello della perdita del padre. Dopo il lutto, Ele e sua madre si sono trasferite nel tentativo di ricostruirsi una vita. Mia (Anastasia Doaga) è più grande, ha 22 anni ma vive una vita decisamente più adulta rispetto alla sua età: fuggita da un padre alcolizzato a Bucarest, effettua ora le pulizie nella scuola di Ele. C’è un oggetto al quale il padre di Ele era particolarmente affezionato: un camper. Solo che sua madre vuole venderlo. L’unico modo per impedire che succeda? Scappare alla guida del camper. Le ragazze non piangono diventa allora un road movie femminile, un incontro di due giovani personalità diverse ma che trovano un nucleo incandescente comune col quale vicendevolmente tentano di salvarsi.
“Volevamo raccontare – ha dichiarato Andrea Zuliani, regista e sceneggiatore insieme a Francesca Sacanu – il momento in cui crolla l’illusione che abbiamo nei confronti degli adulti. C’è per tutti un momento in cui questa granitica certezza si sfalda. Ci interessava anche mostrare cosa significa affrontare questo crollo quando, come Ele, si comincia a essere grandi. La scoperta di sé passa sempre da qualcuno che è diverso, e allora diventa funzionale e decisivo l’incontro con una quasi coetanea che ha un’esperienza di vita completamente diversa. Volevamo realizzare un road movie femminile, e quindi Thelma & Louise è stata una reference importante, ma al tempo stesso ricercavamo anche un’introspezione maggiore, e per questo ci siamo ispirati molto anche a film come La vita di Adele o Il Sud è niente. Una cosa di cui davvero ringrazio i produttori è avermi dato tutto il tempo necessario per realizzare questo film. Non è una cosa scontata, ma credo che avere questa possibilità incida enormemente in termini qualitativi”.
“Il personaggio di Ele – ha spiegato Benini – l’ho sentito immediatamente vicino. È stato molto interessante lavorare sulla sensazione del lutto, a un senso di blocco: Ele ha 19 anni, ma ne dimostra 13 o 14, è spesso infantile. Poi però grazie al viaggio verranno sciolti una serie di nodi emotivi che aiutano il suo percorso di superamento di quella fase di stallo”.“
Mia invece – ha dichiarato Doaga – è una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta, non ha avuto un’infanzia come avrebbe voluto. Per lei la sensazione di lutto è diversa, se da una parte Ele è bloccata da anni, lei deve superare quel blocco ogni giorno. Lei di certo non vorrebbe questa vita, vorrebbe anzi una vita tranquilla. Subito alla prima lettura del copione ho sentito che questo film aveva per me qualcosa di speciale, il personaggio mi è rimasto da subito nel cuore, ben prima di sapere che l’avrei effettivamente interpretato. Sono molto grata di aver potuto interpretare Mia”.
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