Le ragazze della banlieue

Céline Sciamma, già autrice di Tomboy, racconta con Diamante nero la storia di una banda di ragazze di colore della periferia parigina


Quasi un documentario su una ragazza della banlieue parigina Marieme (16 anni), che, per superare i suoi disagi, trova accoglienza in una ‘banda’ di tre sue coetanee di colore che vive tra risse, bevute, risate e crack. Diamante nero di Céline Sciamma (in originale, Bande de Filles), in sala dal 18 giugno con Teodora e già alla Quinzaine di Cannes, racconta con verità e senza retorica Marieme (Karidja Touré), una ragazza semplice e anche molto timida, che vive con due sorelle minori e un fratello maggiore che la controlla come il più severo dei padri. La madre lavora come donna delle pulizie e non c’è mai, mentre la scuola per Marieme è un vero disastro. Ha già ripetuto una classe e sarà ancora una volta bocciata. Quando incontra una ‘banda’ di tre ragazze di colore – Lady (Assa Sylla), Adiatou (Lindsay Karamoh) e Fily (Marietou Toure) – dagli atteggiamenti spavaldi non è subito pronta. Ma, alla fine, la solidarietà e la protezione di questo gruppo diventano per lei una famiglia.

Céline Sciamma – regista di un film molto bello come Tomboy che racconta la storia di una bambina di 10 anni che si finge maschio – torna all’infanzia e alla ricerca di identità. “I personaggi sono stati la scintilla da cui è nato il film – dice la regista, classe 1980 – le adolescenti che incontro regolarmente al centro commerciale di Les Halles, in metro e a volte alla Gare du Nord: sempre in gruppo, rumorose ed esuberanti. Per saperne di più sono andata a cercarmi il loro blog, finendo per restare affascinata da quell’estetica, da quello stile, da quelle pose. Al di là dell’incontenibile energia che li contraddistingue, i loro profili riflettono il tema da sempre al centro del mio lavoro di regista: la costruzione di un’identità femminile nel contesto della pressione sociale, delle restrizioni e dei tabù”.

Diamante nero – continua Sciamma – è un ritratto intimo, una classica storia di formazione. Non è un film su una minoranza etnica della banlieue, non appartiene a quello che da vent’anni a questa parte è diventato un vero e proprio genere con le sue regole e i suoi codici”. 

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11 Giugno 2015

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