“Con Le quattro volte, Michelangelo Frammartino offre un magnifico cantico alla terra, buffo e commovente. Dall’umano al minerale, l’incanto del mondo”.
A dichiararlo è il critico francese Jean-Luc Douin, su ‘Le Monde’, che al regista nostrano dedica, oltre alla recensione di Douin, una lunga intervista.
Il film, distribuito in Italia da Cinecittà Luce, esce in Francia il 29 dicembre.
“Affascinanti strofe dei cicli naturali che declinano quattro regni: dell’umano, dell’animale, del vegetale, del minerale – prosegue Douin – Poesia segreta, accattivante esplorazione dei costumi e dei tempi che scandiscono vita, morte, rinascita. L’arte di orchestrare il suo cantico della terra evoca quella del grande Ermanno Olmi. Indiscutibile Gran Premio dell’ultimo Festival del cinema italiano di Annecy, Le quattro volte testimonia una grande curiosità contemplativa per i misteri e una reticenza viscerale per gli artifizi, oltre ad un acuto senso dell’umorismo. Degno di Buster Keaton e Jacques Tati, la lunga sequenza in cui l’eroe è il cane che perturba la processione merita da sola di essere conservata nelle cineteche”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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