Lazio, la Regione va al cinema


La Regione va al cinemaIl Lazio parte alla carica sul cinema e l’audiovisivo. Un convegno (La Regione va al cinema) e una serie di proposte concrete riportano in primo piano un settore leader (30.000 occupati che arrivano a 150.000 considerando l’indotto con circa 1000 imprese) che rischia di perdere terreno in un quadro di forte concorrenza nazionale e internazionale. Così il presidente Piero Marrazzo introdurrà stamattina, presso la Casa del Cinema, una giornata di lavori cui prenderanno parte qualificati esponenti del settore: Aurelio De Laurentiis (Unpf), Angelo Barbagallo (Api), Carlo Degli Esposti (Apt), Alessandro Usai (Cinecittà Holding), Luigi Abete (Cinecittà Studios), Giancarlo Leone (Rai Cinema), Giampaolo Letta (Medusa), Citto Maselli (Anac), Gianni Massaro (Anica) Andrea Mondello (Camera di Commercio), Domenico Procacci (Fandango). “Vogliamo attrarre produzioni di cinema e fiction: core business della nostra Regione”, spiega il segretario generale Francesco Gesualdi, forte di una lunga esperienza nel Gruppo cinematografico pubblico. Proprio il suo impegno ha reso possibile in pochissimi mesi un progetto organico per l’audiovisivo nel territorio laziale.
La prima grossa notizia è la nascita di una Film Commission unica che coinvolgerà oltre alla Regione, il Comune di Roma e le cinque Province del Lazio in un progetto finalmente comune. Strutturata come fondazione, la FC intende “superare la molteplicità di organismi e servizi che disorienta le produzioni, per convogliare risorse, professionalità e strategie in un unico organismo territoriale di marketing”, come spiega l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport Giulia Rodano. Che in un incontro con alcuni giornalisti ha anticipato molte delle linee da inserire nella Finanziaria regionale 2006. “Per incentivare le imprese straniere, ad esempio, abbiamo calcolato che è possibile mobilitare un valore di 100 mln € circa anticipando il rimborso dell’IVA, una misura non particolarmente onerosa per noi e che ci renderebbe competitivi rispetto a concorrenti temibili come i paesi dell’Est”. Altro versante decisivo è quello dell’innovazione digitale, dove è possibile sostenere sia la produzione che il riversamento di prodotti digitali in pellicola senza dimenticare l’innovazione delle sale da attrezzare per la proiezione digitale. Per quanto riguarda l’esercizio, poi, col passaggio alle competenze regionali del piano regolatore sarà possibile razionalizzare l’apertura di nuovi schermi specie nelle zone meno o per nulla attrezzate (come la provincia di Rieti e Frosinone). Nel 2006 partirà anche una campagna di promozione del cinema di qualità, italiano ed europeo, nei centri minori: in 40 sale per 40 settimane si pagheranno soltanto 2,50 €. Per facilitare i rapporti tra le nostre imprese audiovisive e i fondi europei, la Regione Lazio metterà a disposizione il suo sportello di Bruxelles ai produttori italiani. Altro fronte importante sarà quello dell’adeguamento normativo e dell’applicazione di norme già esistenti (innovazione, distretti industriali, industrializzazione) al settore audiovisivo. Infine una battuta sul Festival di Roma, che Giulia Rodano vede come una “vetrina del cinema popolare e una possibilità di ricostruire il mercato”. La Regione ha già aderito al progetto con 1,5 mln €.

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24 Novembre 2005

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