L’Associazione Museo Nazionale del Cinema e l’Associazione Riccardo Braghin presentano la quinta edizione del bando del concorso cinematografico nazionale Lavori in corto 2016, rivolto a giovani registi interessati al tema della libertà e del carcere. L’obiettivo di Lavori in corto 2016 è accendere la riflessione, attraverso le immagini in movimento, sui diritti e le condizioni di vita in carcere raccontando storie ed esperienze di segregazione, inclusione e reclusione sociale.
Il bando per cortometraggi e documentari, rivolto ad autori under 35 residenti sul territorio nazionale, curato e coordinato da Valentina D’Amelio – è aperto fino al 30 settembre 2016. Oltre il muro è il sottotitolo scelto per questa edizione: in un mondo di frontiere sempre più invalicabili, di barriere sempre più alte che dividono il dentro dal fuori, Lavori in corto sceglie di interrogarsi sul vero significato della libertà, uno dei diritti fondamentali dell’individuo, invitando i giovani filmmakers a ragionare su un tema di ampio afflato, confrontabile con altri momenti storici e contesti sociali, non solo nazionali.
A lavori in corto possono partecipare autori che non abbiano compiuto 35 anni alla data della scadenza del bando con opere di finzione o documentarie di massimo 30 minuti realizzate dopo il primo gennaio 2012; gli over 35 e i film sopra i 30 minuti potranno partecipare nella sezione Fuori Concorso. I lavori selezionati saranno presentati al pubblico a novembre presso gli spazi della rete delle Case del Quartiere e al Cinema Massimo di Torino per la premiazione finale in programma lunedì 7 novembre.
“Lavori in Corto è un progetto che cresce grazie alla preziosa collaborazione dei partner che ogni anno sostengono e promuovono il Concorso – commenta Vittorio Sclaverani, presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema – a partire dalla prestigiosa e consolidata collaborazione con Rai Cinema Channel”. L’idea del sottotitolo del concorso, Oltre il muro nasce dal film Walls and Borders, progetto collettivo promosso da Armando Ceste che ha coinvolto 83 registi che hanno raccontato, in 70 brevi episodi, i muri e i confini geografici, fisici, mentali e sociali che segnano le società in cui viviamo in una molteplicità di punti di vista e approcci espressivi. “Per questa edizione abbiamo scelto un’immagine di Banksy – dichiara la curatrice del Concorso Valentina D’Amelio – più che mai rappresentativa: una bambina è sollevata da terra grazie a numerosi palloncini, lo sguardo rivolto verso l’alto, e dietro di lei il muro grigio. Uno stimolo allo sguardo che può, o forse deve, oltrepassare barriere a volte anche solo mentali”.
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