‘La vita accanto’. Tra veleni familiari e talento come antidoto

Intervista a MarcoTullio Giordana e Beatrice Barison


Marco Bellocchio diversi anni fa aveva avviato il progetto ‘La vita accanto’, ispirato all’omonimo romanzo di Mariapia Veladiano. Ne aveva scritto la sceneggiatura insieme a Gloria Malatesta, però tale progetto non fu mai portato a compimento. Tempo fa Bellocchio e Simone Gattoni per la loro casa di produzione Kavac hanno pensato di coinvolgere Marco Tullio Giordana per dirigere il film, compreso il suo apporto alla stesura finale della sceneggiatura. Ne è scaturito un film potente, dalle atmosfere forti sia nei luoghi, una splendida Vicenza, sia nei sentimenti. Una coppia benestante, Maria (Valentina Bellè) e il marito Osvaldo (Paolo Pierobon), dopo una lunga attesa e tentativi finalmente diventano genitori di Rebecca. La neonata però per un angioma ha una estesa macchia rossa su una metà del viso, ciò provoca un atteggiamento di non accettazione da parte della madre e un malessere nell’insieme del contesto familiare che genera incomprensioni, veleni, silenzi. Si distingue da ciò la zia Erminia (Sonia Bergamasco) che per Rebecca non solo è una sorta di madre surrogata ma, da apprezzata pianista quale è, le infonde la passione per la musica verso cui la bambina dimostra un innato talento, che nonostante le feroci invidie che suscita è uno strumento formidabile di riscatto da tante sofferenze e angherie subite. Ripetuti colpi di scena mantengono viva l’attenzione sulla storia. Rebecca nella prima adolescenza è interpretata da Sara Ciocca, in quella della maggiore età da Beatrice Barison, autentica e affermata pianista all’esordio come attrice.

‘La vita accanto’ è una produzione Kavac Film, IBC Movie, One Art, con Rai Cinema, distribuzione 01 Distribution. Il 12 agosto Fuori Concorso al 77° Locarno Film Festival, che assegna a Marco Tullio Giordana un Pardo Speciale in omaggio alla sua carriera. Dal 22 agosto al cinema.

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12 Agosto 2024

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