La spia che miagolava


Gli amanti degli animali domestici dividono spesso il mondo in “cat people” e “dog people”, a seconda della naturale predisposizione che ciascuno di noi dovrebbe avere nel tenere un gattino piuttosto che un cagnolino.
Chi ha inventato il concept di Cani e gatti, già sfruttato per un lungometraggio nel 2001 e giunto oggi al sequel, sottotitolato La vendetta di Kitty, deve appartenere decisamente alla seconda categoria: in un mondo di fantasia dove i quadrupedi sono intelligentissimi e capaci di costruire e gestire attrezzi tecnologici all’avanguardia, con l’aiuto dei quali si districano in trame degne delle migliori spy-stories, i cani sono amici della razza umana, pronti a proteggerla a ogni costo, mentre i gatti sono perfidi manipolatori che, ben nascosti dietro le loro moine, bramano costantemente di conquistare il mondo.
Ma non sempre tutto è come sembra e perfino tra i felini si nasconde del buono.

Se ne renderà conto Diggs, il pastore maremmano protagonista di questa storia per ragazzi, scritta però con più d’un occhio di riguardo per i genitori accompagnanti.
Rimosso, per la sua testardaggine, da un incarico come segugio nella polizia, Diggs viene prima assunto da un’agenzia spionistica di intrepidi cagnoloni, ed entra poi in contatto con il M.I.A.O., che ne è la controparte felina. I due pelosi servizi segreti sono infatti “costretti” a lavorare insieme per sventare la minaccia di Kitty Galore, una ex agente del M.I.A.O. che, dopo essere caduta in un calderone di crema depilatoria, è uscita di senno e progetta di far impazzire tutti i cani del mondo con gli ultrasuoni, per far sì che i loro padroni li rinchiudano in gabbia. Con loro fuori dai piedi – anzi, dalle zampette – Kitty pensa di dominare la Terra.
Ma dovrà vedersela con Diggs e con la buona micina Catherine, scaltra rappresentante del M.I.A.O. che molto presto, nonostante la differenza di razza, diventerà sua inseparabile compagna.

Si tratta, insomma, di un film d’azione e spionaggio in piena regola, dove invece degli attori in carne e ossa ci sono mascotte a quattro zampe coadiuvate, per i labiali, da qualche ritocco al computer. Molte le citazioni, a partire dal villain: Kitty Galore richiama, nel nome e nel carattere, una delle prime avversarie di 007 su grande schermo, la Pussy Galore di Goldfinger. E poi il Batman burtoniano e Il Silenzio degli Innocenti, in un simpatico pastiche che mira a divertire i piccoli senza mortificare i grandi.
“Sono presenti tutti gli elementi dei un film d’azione – conferma il regista Brad Peyton, che si dichiara grande fan di James Bond – missili, inseguimenti, esplosioni, combattimenti, voli, spie e tunnel sotterranei. L’unica differenza è che i protagonisti sono animali parlanti”.
E con che voci: nell’edizione originale, il cast di doppiatori comprende nomi di un certo rilievo come James Marsden, Nick Nolte, Christina Applegate, Bette Midler, Joe Pantoliano, Michael Clarke Duncan e, ospite d’eccezione, l’ex Bond Roger Moore, nuovamente in tenuta da spia.
Chris O’ Donnell interpreta invece il ruolo di Shane, amico umano di Diggs.

Naturalmente, il merito principale va agli attori con la pelliccia. Il talento dei cani per il grande schermo è cosa risaputa, essendoci una lunga sfilza di illustri precedenti (Lassie, Rin – Tin – Tin e chi più ne ha più ne metta). Stupisce invece la capacità, altrettanto sviluppata, dei felini ammaestrati: “Sono rimasto colpito dal modo in cui i gatti riescono a seguire tutti i comandi dice il regista All’inizio non sapevo bene cosa aspettarmi. Ma l’addestratore mi ha detto: ‘Guarda che un gatto può fare esattamente quello che fa un cane’. Non ci credevo, ma è la pura verità”.

Il film, distribuito da Warner in rigoroso formato 3D, esce in Italia il 17 settembre 2010.

autore
14 Settembre 2010

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