La Settimana Internazionale della Critica – sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 75. Mostra di Venezia – dedica l’immagine della sua trentatreesima edizione all’indimenticabile e folgorante genio creativo di Stefano Tamburini, grafico e narratore per immagini, grande sperimentatore di tecniche e linguaggi – nel fumetto come nella grafica editoriale e pubblicitaria – scomparso prematuramente nella seconda metà degli anni ’80. Nella sua breve ma intensa carriera, Tamburini ha segnato la storia della grafica italiana e internazionale. L’immagine scelta per rappresentare la Settimana della Critica 2018, nata come illustrazione editoriale e pubblicata sul numero 11 della rivista Frigidaire, mostra una delle principali tecniche usate da Tamburini, che saccheggiava magazine di moda e ricreava le immagini con collage di cartoncini colorati, con un occhio ai papier découpé di Matisse e alle illustrazioni pubblicitarie del futurista Fortunato Depero. La scelta di Tamburini è un ritorno al futuro con il quale la SIC rende omaggio ad un giovane artista innovativo e avanguardista che quasi quattro decenni fa ha reinventato il mondo delle immagini grafiche con una serie di visionarie “opere prime” sempre straordinarie e dirompenti, che ancora oggi conservano una sbalorditiva carica di rottura e un’inconsueta freschezza.
Giona A. Nazzaro, delegato generale della Sic, ha spiegato: “Stefano Tamburini incarna le energie più vive e creative del ’77. ‘Per fare grafica ci vogliono i muscoli’, era solito dichiarare. Il suo lavoro rappresenta un taglio netto con il passato. Politica, moda, musica, fumetti, grafica: nulla sarà più lo stesso dopo il ciclone Tamburini. Stefano Tamburini è per la grafica e il fumetto in Italia quel che i Sex Pistols sono per la musica: un laboratorio febbrile, pulsante di vita, energia e futuro. Creatore di Ranxerox, autore di inauditi cut-up rumoristi, Tamburini è la primavera di bellezza del ’77. La SIC, con questo omaggio, consapevolmente vuole creare un ponte fra le urgenze di ieri e le tensioni del miglior cinema di oggi. Un passaggio di consegne. Perché il futuro non è scritto. Tanto meno quello del cinema”.
Stefano Tamburini (1955-1986), dopo l’esordio nel 1974 sulla rivista underground Combinazioni, inizia a collaborare come grafico e disegnatore per l’agenzia romana di controinformazione Stampa Alternativa. Tre anni dopo, Tamburini partecipa attivamente alle azioni e alle lotte del Movimento del ‘77, ritraendone gli umori sulle pagine di Cannibale, rivista da lui ideata e realizzata con Massimo Mattioli, Filippo Scozzari, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore. Con Liberatore si consolida presto un fruttuoso sodalizio artistico, che porterà alla nascita di Ranxerox, personaggio che gli darà la notorietà. Nel 1980, con Vincenzo Sparagna e Filippo Scozzari fonda il mensile Frigidaire, che diventa per Tamburini una vera e propria palestra di sperimentalismi grafici: dal collage di cartoncini colorati e scarti di stampa recuperati in tipografia all’uso di smalti su foto di moda, dalle fotocopie distorte alla manipolazione di foto polaroid. Per Frigidaire disegna anche fumetti con tecniche non convenzionali, intervenendo pittoricamente su foto di moda o utilizzando fotocopie distorte con la tecnica della Copy Art. Firma, inoltre, con lo pseudonimo di Red Vinyle, una provocatoria rubrica, dove indossa le vesti di un arrogante e spietato critico musicale. Negli stessi anni, si cimenta nella scrittura di alcuni brani, musicati e registrati dal musicista Maurizio Marsico, con cui dà luogo a performance artistico-musicali in locali di tendenza. Mentre la popolarità del suo personaggio Ranxerox cresce sempre più trovando spazio sulle più importanti riviste internazionali di fumetto, l’autore intraprende nuovi percorsi creativi nella pubblicità e nella moda. Nel 1986, all’apice del successo, muore improvvisamente all’età di soli trent’anni.
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