LA POLIZIA NEL CINEMA


L’onorevole Angelina del ’47 di Luigi Zampa con Anna Magnani e Ave Ninchi, Guardie e ladri del ’51 con Totò e Aldo Fabrizi, Lo sceicco bianco di Federico Fellini con Alberto Sordi e Giulietta Masina. Per arrivare a Domenica del 2001 di Wilma Labate con Claudio Amendola, passando per Poliziotti di Giulio Base, Palermo Milano solo andata, Ultrà, Pizza Connection. Nella storia del cinema italiano, dal dopoguerra ad oggi, grandi attori e celebri registi hanno raccontato vicende con protagonisti uomini e donne della Polizia di Stato.
Tutti questi film ora sono stati catalogati e raccolti in un libro: “Personaggi della fantasia. Protagonisti nella realtà. La Polizia nel cinema italiano”, pubblicato dal ministero dell’Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza e presentato con una grande festa sulla terrazza dell’associazione Civita di piazza Venezia.
Il libro, che raccoglie interviste (da Sordi a Lizzani, da Monicelli a Placido) e un testo dello storico del cinema Fernaldo Di Giammatteo, è una sequenza di immagini e locandine di pellicole dal ‘47 ai giorni nostri.
“Vedendo gli attori che fanno i poliziotti riconosco con quanta autenticità e carisma interpretano la nostra professione” spiega il capo della Polizia Gianni De Gennaro che firma la prefazione del libro e dichiara di amare i polizieschi, in particolare il commissario Maigret “per la grande carica di umanità”.
A tenere a battesimo la pubblicazione sono arrivati tanti divi che per il piccolo e grande schermo hanno indossato la divisa: Luca Zingaretti (Montalbano), Michele Placido (Cattani), Ricky Memphis, Claudia Koll (la poliziotta Linda) che hanno contribuito con la loro umanità a far amare la Polizia dalla gente, dimostrando che dietro la divisa c’è l’uomo.
A portare la loro testimonianza, anche il questore di Roma Nicola Cavaliere, i registi Carlo Lizzani, Enrico Vanzina, Claudio Fragasso con la sceneggiatrice Rossella Druidi, i produttori Edwige Fenech, Fulvio Lucisano, Adriano Ariè, Goffredo e Guido Lombardo della Titanus, Matteo Levy, Lorraine du Sell du Real, Carlo Degli Esposti, Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt.
Ma soprattutto, lui, l’attesa guest-star: Alberto Sordi che ha ricevuto dal capo della Polizia una medaglia d’argento per la sua brillante carriera. “La polizia? Un’istituzione che non ho mai messo in discussione, appartengo ad una generazione educata al rispetto delle autorità. Dietro una divisa ho visto sempre un servitore dello Stato” confessa Sordi.
Lui, che in 60 anni di carriera e 200 film ha rappresentato tutti i difetti dell’italiano medio, ha messo la divisa poche volte, ma indimenticabili, come ne Il vigile, dove era il pizzardone Otello Celletti: «Sono molto affezionato a lui: ancora oggi, dopo 40 anni, è la bandiera della polizia che opera su strada e l’amaro simbolo del malcostume nazionale».

autore
10 Giugno 2002

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