VENEZIA. 13 milioni di presenze per 90 milioni di euro nel periodo tra l’11 giugno e il 27 agosto 2023, con un +9,8% di presenze e un +11,1% di incassi rispetto al 2011, +13,6% di presenze e 21.8% di incassi rispetto al 2019, +40,0% di presenze e 52,8% di incassi rispetto al triennio 2017-2019: sono i risultati di Cinema Revolution, iniziativa organizzata dal Ministero della Cultura assieme a ANICA, ANEC e Fondazione David di Donatello per incoraggiare il pubblico a frequentare le sale anche durante il periodo estivo.
Lettura dei dati e del successo si svolgono all’Italian Pavilion durante l’80ma Mostra del Cinema di Venezia, con la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia a fare gli onori di casa.
“Con il biglietto scontato a 3 euro e 50 quest’estate abbiamo avuto una tenuta incredibile anche nelle arene di film usciti ad aprile o ancora prima come Rapito, Le otto montagne e tanti altri – spiega il Sottosegretario di Stato alla Cultura Lucia Borgonzoni – Abbiamo dati positivi sul triennio pre-pandemia anche senza aver avuto grandi titoli italiani in estate. Mi auguro che il prossimo anno ci saranno”.
Presente anche il Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini che, pur premettendo che “da stanotte seguiamo l’incidente ferroviario in Piemonte che è costato cinque vite, quindi mi viene difficile parlare di cinema”, spiega che “essere qui è un’emozione e sono orgoglioso di festeggiare gli 80 anni della Mostra dopo un’estate eccezionale. Iniziative come queste rafforzano un indotto importante, di migliaia di lavoratori. Gli operatori che non hanno mai mollato nemmeno negli anni Covid, gli spettatori sono portati in sala nonostante la concorrenza delle piattaforme che si fanno avanti, ma che vanno regolamentate. Lunga vita alle sale e al cinema”.
Prosegue l’analisi dei dati del Sottosegretario Borgonzoni: “Anche sui fondi per la distribuzione, la super agevolazione dell’estate potrà il prossimo anno essere sfruttata al meglio con la programmazione di cinema italiano. L’iniziativa è stata importante anche per tornare a comunicare il cinema, lo abbiamo fatto nei concerti, in televisione durante importanti partite di calcio per informare, cosa che non si faceva più. Per il futuro rifacciamo Cinema Revolution e mi auguro di poter ragionare anche su target specifici, ad esempio le famiglie. La sala è il prossimo step – continua Borgonzoni – è importante anche per gli stessi produttori: le sale aperte rendono meno corta la stagione, tanti film che funzionano con il passaparola possono durare al cinema più a lungo. Un dato importante è quello dei film italiani ed europei, che, non avendo avuto grandi titoli, hanno comunque un 13% in più di incassi. Questo ci fa sperare, con un’estate prossima dove ci saranno più sale aperte e titoli anche italiani, che ci sia un margine di crescita enorme”, ha aggiunto, concludendo poi: “Il cinema è sanissimo e ora sono sanissime anche le sale che erano l’anello debole del cinema italiano. Abbiamo dei numeri spettacolari, abbiamo investito tanto ma onestamente numeri così fanno piacere e stupiscono in parte anche noi, perché venivamo da una situazione difficile legata al Covid. Io avevo detto ‘supereremo il 2019’, ma avevo qualche dubbio perchè le sale erano vuote, molte rimanevano chiuse. Però con la motivazione di tutti nel rimanere aperti, gli americani che ci hanno dato tantissimi titoli importanti in contemporanea, film italiani che hanno avuto una tenuta lunghissima che hanno retto tutta l’estate, siamo più che soddisfatti”.
Più nello specifico, per quello che riguarda il posizionamento del mercato italiano rispetto a quello di altri paesi europei: Fast X ha registrato in Italia la maggior crescita in percentuale tra i mercati europei rispetto al precedente titolo della saga (+143,3%). Il box office finale è in linea con gli altri mercati, di poco inferiore a Francia (11,8 milioni di euro contro 16,8) e UK/Irlanda (15M£). Per La Sirenetta addirittura il risultato è leggermente superiore rispetto a quello registrato in Spagna (11,8 milioni di euro), in Francia con 12,4 milioni di euro e in Germania con 12.5. Barbie in Italia è il terzo miglior debutto europeo (7,7 milioni di euro) e Oppenheimer il secondo miglior esordio europeo (8,9 milioni di euro) dopo UK/Irlanda ma superiore a Francia e Germania e quasi tre volte il risultato della Spagna (2,7 milioni di euro), considerando anche l’uscita ritardata di un mese rispetto agli USA.
Dice Nicola Borrelli, direttore della DGCA del Mic: “E’ confortante sapere che non siamo strutturalmente o antropologicamente diversi dagli altri paesi europei nella frequentazione delle sale. Non siamo un’anomalia. Personalmente nemmeno avrei incluso il confronto con il 2011, che era un’altra era geologica in cui a malapena gli spettatori conoscevano l’esistenza delle piattaforme. Poi c’è stato il Covid, autentico momento di taglio con il passato. Siamo soddisfatti, per la prima volta possiamo impostare una campagna con delle certezze e stiamo lavorando già per il 2024, abbiamo dimostrato agli USA che si può uscire in Italia anche in estate senza bruciare i film. Il tutto va valutato in ottica complessiva. E’ sbagliato giudicare la campagna a pezzi: si è svolta tramite dei moduli e va giudicata come un unicum, sempre tenendo da conto che l’elemento fondamentale è lo spettatore, la persona che decide di alzarsi dalla poltrona di casa e andare al cinema. E’ stato dimostrato che le piattaforme non uccidono affatto la sala, ma che un’uscita in sala vale molto più dei milioni spesi per la promozione, e non si può bypassare, dato che anche sulle piattaforme i film che hanno maggior successo sono stati quelli che sono passati per un’uscita in sala rilevante. Ora si tratta di rendere le sale attraenti, fruibili e il più possibile accoglienti”.
“A maggio, dissi che ero un uomo felice – dichiara Mario Lorini, presidente Anec, proseguendo il commento dei dati – ora posso dirmi molto felice. L’industria sa che il tema è quello di riportare la centralità della sala. Con questi numeri noi possiamo guardare con grande soddisfazione con tutto quello che c’è ancora da fare. Abbiamo dimostrato che quando produzione e distribuzione mettono opere significative, le risposte arrivano. Quest’anno abbiamo visto che i piccoli paesi, nelle località turistiche e nelle città, hanno alternato spegnendo uno schermo e accendendo un’arena, che hanno fatto numeri importantissimi”.
“Il pareggio tra il primo e il secondo quadrimestre è un fatto senza precedenti”, dichiara Francesco Rutelli, Presidente Anica, “ragioniamo sulla strategia, le condizioni ci sono. C’è un nuovo pubblico e uno ancora da conquistare. Un obiettivo finalmente condiviso. L’Industria chiede certezza, di risorse e procedure, perché il contesto continua a cambiare e avremo anche gli effetti dello sciopero di Hollywood. Quindi questo lavoro fa parte di un ecosistema più largo. Siamo un’industria integrata e popolare. Io ricordo sempre i numeri assoluti, fenomeno di massa come la presenza delle sale non esiste: è un fatto sociale, politico, economico. Noi rappresentiamo il mercato e rappresentiamo un’integrazione di forze che può tornare”.
Prosegue la riflessione sull’estate di Cinema Rivolution anche il Presidente di CNA Cinema e Audiovisivo, Gianluca Curti, comparando i dati dei film internazionali distribuiti durante la stagione: “I grandi risultati dei film americani, che comunque avrebbero avuto successo, probabilmente hanno avuto un aiuto, perché anche se non è tornato il pubblico al 100% con la nostra campagna il pubblico è stato sensibilizzato ed è tornato in massa . I dati sono straordinari. Vedere alcuni film americani incassare da noi più che in Spagna e avvicinarsi alla Francia sono dati strutturali enormi”. E conclude: “Il fatto che il Ministero possa ora darci continuità permetterà anche le industrie medie di programmare”.
Lonigro, direttore 01 Distribution si dice “orgoglioso e soddisfatto” dei risultati. “Abbiamo portato a casa un’estate strepitosa”, commenta, “Abbiamo finalmente eliminato qualsiasi dubbio sull’esistenza di un mercato e di un pubblico anche per l’estate. Per la prima volta abbiamo messo insieme i tre elementi base: il prodotto giusto, una campagna di comunicazione straordinaria e alle sale. Abbiamo un parco sale che sta diventando all’altezza dei principali territori europei. Servono sale attrezzate e accoglienti. Un mercato forte dà fiducia a chi fa investimenti”.
AD di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, parla di “comunità dell’industria”, che quest’estate ha mostrato unita per la prima volta. “Un’industria che comunque ha le sue divisioni, ma grazie alla regia del Governo e del Ministero, stiamo andando in un’unica direzione”. Anche se, avverte, “trovare la funzione che massimizzi tutte le variabili non è semplicissimo”. Per quanto riguarda le risorse, prosegue, “ne parleremo anche nei giorni prossimi”. Come si può fare? “banalmente con quel pezzo di canone Rai che possa essere indirizzato con un obiettivo di scopo sull’audiovisivo. Questo comporterebbe anche la possibilità di toglierci da questo problematico impaccio delle società internazionali. Non si toglie nulla alle grandi società internazionali, ma si aggiunge dando possibilità anche ai produttori più piccoli”.
Chiude gli interventi del panel Benedetto Habib, presidente Unione Produttori ANICA: “Questi risultati e questi numeri, con una continuità triennale, sono elementi importanti: si può iniziare a lavorare anche con i talenti ragionando su un pezzo di stagione che speriamo possa essere la normalità”. E prosegue: “Il tema delle risorse è fondamentale, noi come associazione dovremmo andare a trovare risorse all’esterno per i film che facciamo. La possibilità di attrarre investimenti è un modo che ci rende ancora più indipendenti rispetto a un intervento pubblico importante e forte, che ovviamente ci toglie delle autonomie e delle indipendenze. Credo che avere la capacità di trovare risorse anche fuori da questo circuito sia un elemento di forza per il nostro mercato”.
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