La doppia vita dei film indipendenti


Si è trasformato in un j’accuse nei confronti della critica il lancio della Rete degli spettatori, iniziativa dei 100autori presentata ieri alla Casa del Cinema, sferzata dall’abbondante nevicata che ha paralizzato Roma. Una polemica paradossale, quella innescata dal produttore Nicola Giuliano, se si pensa che proprio a sei esponenti della categoria (Gianni Canova, Fabrizio Grosoli, Jean Gili, Alberto Barbera, Morando Morandini e Federico Pontiggia) è stato chiesto di scegliere le 31 opere italiane che fanno parte della prima tornata di questa selezione.

 

Ogni anno, nelle intenzioni dei promotori, saranno indicati film e documentari di qualità, ma poco visti, che meritano di incontrare il pubblico sia nelle sale, anche di periferia, che nelle scuole, visto che una particolare attenzione è rivolta proprio al pubblico dei ragazzi. Attraverso un sito internet che fornirà recensioni e interviste, su modello di un’analoga iniziativa francese, sarà possibile documentarsi e scegliere. Mentre una collaborazione con 100 + 1 Cento film e un paese, l’Italia consentirà qualche salto all’indietro nella storia del cinema.

 

Durante l’incontro, che ha visto interventi di Valerio Jalongo, Morando Morandini e dell’assessore Dino Gasperini, Nicola Giuliano, produttore di ben tre titoli inseriti nella lista, è partito all’attacco: “Esiste una serie A e una serie B, una cosa che si chiama cinema e una cosa che si chiama pellicola impressionata. Non capisco le stellette date alla commedia o al blockbuster di turno oppure il fuoco amico su film come Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino o Vincere di Marco Bellocchio”. In realtà non sono certo le recensioni sui giornali – letti ormai da pochissimi teen agers – a spostare la massa degli spettatori che affollano i multiplex e fanno i grand numeri del box office. Le storture del mercato distributivo non dipendono dalle stellette ma piuttosto dalle scelte commerciali dell’esercizio oltre che da un’emergenza culturale radicata nel nostro paese. “Insegno al Dams di Bologna – racconta ancora Giuliano – e su 28 allievi, solo 2 conoscevano Le quattro volte di Michelangelo Frammartino mentre ben 25 avevano visto Che bella giornata di Zalone. Nel ’92 Morte di un matematico napoletano senza attori noti incassava un miliardo e seicento milioni di lire, pari a 3 mln e mezzo di euro, oggi quanto incasserebbe? Insomma, diventa quasi più facile fare i film che farli uscire, ma La doppia ora è arrivato a 70 copie negli Usa attraverso una politica distributiva graduale e il passaparola”. Da qui il convinto sostegno alla Rete degli spettatori che potrà essere una seconda chance per molte opere.

Se Carlo Verdone, esercente del cinema Roma di Trastevere da poco chiuso “nell’indifferenza degli assessorati”, ha invitato alla diversità e al pluralismo rivolgendosi direttamente agli “esercenti sensibili e illuminati”, Federico Pontiggia ha ricordato che i film scelti, tra cui figurano Noi credevamo, Into paradiso, La bocca del lupo, ma anche Boris, “non sono morti che si cerca in tutti i modi di rianimare a tutti i costi, né forzatamente titoli duri e puri”. Infine Andrea Purgatori, che ha approfittato dell’occasione per polemizzare contro la scelta di Alberto Barbera di chiudere Controcampo italiano, considera la Rete “un’operazione di democrazia”.

 

I FILM SELEZIONATI:

 

L’amore buio di Antonio Capuano

La bocca del lupo di Pietro Marcello

Boris Il Film di Ciarrapico, Torre, Vendruscolo

Cavalli di Michele Rho

Il colore del vento di Bruno Bigoni

Corpo celeste di Alice Rohrwacher

L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin

Et in terra pax di Botrugno e Coluccini

Gorbaciof di Stefano Incerti

Hai paura del buio? di Massimo Coppola

Into paradiso di Paola Randi

Io sono con te di Guido Chiesa

Io sono Li di Andrea Segre

La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo

Là-bas Educazione criminale di Guido Lombardi

Ma che storia di Gianfranco Pannone

Maledimiele di Marco Pozzi

Il mio domani di Marina Spada

Noi credevamo di Mario Martone

Per questi stretti morire di Gaudini e Sandri

Piazza Garibaldi di Davide Ferrario

Pietro di Daniele Gaglianone

Piombo fuso di Stefano Savona

Il primo incarico di Giorgia Cecere

Le quattro volte di Michelangelo Frammartino

Rudolf Jacob, l’uomo che nacque morendo di Luigi Faccini

La scuola è finita di Valerio Jalongo

Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio

Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi

La vita al tempo della morte di Andrea Caccia

Una vita tranquilla di Claudio Cupellini

autore
03 Febbraio 2012

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