La Campanella, il corto sui “vigilini” di Villa Bellavista con i filmati dell’Archivio Luce

Presentato all'hotel Excelsior del Lido di Venezia il cortometraggio di Antonio Maria Castaldo prodotto dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco in collaborazione con l'Archivio Luce Cinecittà


VENEZIA – Presentato questa mattina in anteprima all’hotel Excelsior del Lido di Venezia,  La Campanella è il cortometraggio di Antonio Maria Castaldo prodotto dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco in collaborazione con l’Archivio Luce Cinecittà. Un docufilm dedicato alla storia di Villa Bellavista a Borgo a Buggiano, che nel secondo dopoguerra ha accolto e formato decine di orfani dei Vigili del Fuoco. Il progetto segue Fuoco Sacro e Sulle tracce del fuoco (disponibili su RaiPlay), parte del percorso di valorizzazione e tutela della storia dei Vigili del Fuoco.

Dopo aver raccontato mezzo secolo di storia italiana attraverso gli occhi del Corpo Civile e il Nucleo Investigativo Antincendi, La Campanella è “un ulteriore tappa nel recupero della memoria”, ha spiegato l’Ing. Guido Parisi, ex capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco a cui si deve l’idea di questo racconto. La struttura di Borgo a Buggiano nasce come centro di soggiorno per i Vigili del Fuoco in pensione e, in seguito ai molti morti della Seconda Guerra Mondiale, diventa orfanotrofio per i cosiddetti “vigilini”, i figli dei membri del Corpo Nazionale. 

Nel cortometraggio sono proprio le voci dei vigilini a fornire memoria viva del collegio in cui sono cresciuti. “Venivamo dalla fame – raccontano – ma quando siamo arrivati c’era persino la pastasciutta”. Fuori dalla struttura “c’era la miseria più nera”. Nell’Italia del dopoguerra, distrutta dai bombardamenti e dalla fame, gli orfani dei Vigili del Fuoco avevano pasti completi e termosifoni. “Ci sentivamo dei divi, chi l’aveva mai visto un termosifone?”.

Grazie ai materiali forniti dall’Archivio Luce Cinecittà, il cortometraggio offre inedite visioni della vita a Villa Bellavista, dove bambini e ragazzi venivano formati per diventare Vigili del Fuoco. A scandire gli impegni del giorno era proprio la campanella: “ce n’era una per tutto”, racconta la voce fuori campo nel cortometraggio, “anche per il riposo”. L’Archivio Luce possiede materiali di oltre 70 anni di storia dei Vigili del Fuoco e  “nel cortometraggio – dichiara la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia – quattro minuti su venti sono composti da filmati esclusivi, uno del ’39 e uno del ’50”. E prosegue: “la difficoltà spesso è mettere in connessione l’Archivio con chi ha intenzione di raccontarlo in modo nuovo a un pubblico più grande. Questa volta il lavoro l’ha fatto un regista che fa parte dei Vigili del Fuoco e che è stato capace di raccontare tante umanità”.

Il regista e vigile del fuoco Antonio Maria Castaldo, appassionatosi al cinema dopo anni di servizio nelle sale della Biennale Cinema di Venezia, ha ringraziato i vigilini presenti in sala: “si sentivano dei divi, sono qua a Venezia e sono ancora dei divi”. In un intreccio che attraversa la storia del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ne La Campanella osserviamo l’incontro – scandito da immagini d’archivio e voci fuori campo – tra un vigilino cresciuto nel collegio di Villa Bellavista e un giovane vigile del fuoco, riuniti nel giardino in cui Borgo a Buggiano vide i valori dei Corpo Nazionale al servizio di una nuova generazione nata a cavallo di due italie.

A fornire una panoramica completa del periodo raccontato, aiutando a inquadrare il contesto storico in cui nacque il collegio di Borgo a Buggiano, è lo storico e divulgatore Alessandro Barbero, invitato all’anteprima. “Era un paese sotto shock”, racconta, “ma in 15 anni cambia tutto e i vigilini entrati in collegio mentre dilagava la miseria usciranno in un’Italia in cui il pil aumenta del 6 percento all’anno e gli italiani iniziano a permettersi addirittura una macchina”. La storia di Villa Bellavista e degli orfani accuditi e salvati dalla miseria incrocia quella di un paese avviato verso il “boom” che ne cambierà per sempre il volto. 

Come annunciato da Laura Lega, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, l’ex collegio ora in disuso verrà riqualificato per diventare centro di alta formazione per il Corpo Nazionale. “È stato veramente emozionante”, commenta il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco, “una storia che racconta lo spirito di questo straordinario corpo, a metà tra una comunità e una famiglia”. 

“Anche il titolo scelto – conclude – è il simbolo della chiamata al dovere dei Vigili del Fuoco ed è nostra intenzione dare seguito all’idea di dare un futuro all’istituto come scuola di alta formazione per garantire standard di sicurezza per i cittadini”.

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07 Settembre 2023

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