13 titoli da grande schermo per una giornata dedicata, il 25 luglio dalle 11 alle 23.30: Dance film screenings. A day of films featuring our festival artists, un ciclo di proiezioni video-cinematografiche, una non stop presso il Teatro Piccolo Arsenale, una selezione di film senza confini di e con i coreografi protagonisti della Biennale Danza: Blanca Li, EricGauthier, Diego Tortelli, Humanhood, Marrugeku, SaburoTeshigawara, Kyle Abraham, Wayne McGregor.
Si comincia con Eric Gauthier, direttore della Gauthier Dance/DanceCompany Theater Haus Stuttgart: in apertura la proiezione dell’episodio pilota della serie documentaria Dance Around theWorld – Tel Aviv, che vede Gauthier nei panni d’intervistatore di coreografi protagonisti della scena internazionale, e The Dying Swans Project, progetto sviluppato durante il lockdown, che ha coinvolto 64 artisti tra danza, musica e cinema.
Poi, il documentario con la regia di Francesca Pedroni, che testimonia l’incontro tra Saburo Teshigawara e la danzatrice Rihoko Sato con il pianista Francesco Tristano.
Seguono due film di A.I.M by Kayle Abraham: If we were a love song, riflessione danzata e intima sui diversi modi di amare con le musiche di Nina Simone, e Inside the Pillow Lab, testimonianza sulla residenza artistica al Pillow Lab di Princeton e del processo creativo ivi intrapreso da Abraham.
Due sono i titoli che vedono protagonista Diego Tortelli: si tratta dei film Hole in Space (2021), dall’omonimo spettacolo ispirato al “buco nellospazio” tra New York e Los Angeles creato via satellite dagli artisti Kit Galloway e Sherrie Rabinowitz nel 1980, e di ID-Body, lavoro che guarda al corpo come macchina in una sorta di Tetris umano.
Toccherà poi a Blanca Li con Elektro Mathematrix, il film tratto dallo spettacolo ElektroKif, un musical urbano che racconta le avventure di un gruppo di studenti liceali appassionati di electro dance. Poi è la volta di Burning Daylight, il progetto diretto da Warwick Thornton e scritto in collaborazione con Rachael Swain della compagnia australiana Marrugeku, che riprende una performance a tarda notte, fuori da un pub, per raccontare l’attrito, l’umorismo e la collisione culturale di Broome, città considerata il Bronx australiano.
Wayne McGregor è protagonista del film documentario Imagine… Wayne McGregor: Dancing on the Edge di Alan Yentob: alla proiezione seguirà una conversazione tra il coreografo, direttore della Biennale Danza, e il presentatore della BBC.
La compagnia britannica Humanhood di Júlia Robert & Rudi Cole mostra sul grande schermo la prima mondiale di We, Humanhood, un film che è viaggio nel genere di cui sono fondatori, la Dance Theatre Meditation, e Infinity, l’esperienza immersiva tratta da ∞ {Infinite}, lo stesso spettacolo in programma al Festival.
Conclude la rassegna il film di un maestro dei nostri giorni, dallo stile inconfondibile: Happy Together di Wong Kar-wai, delicatissimo e malinconico poeta dei sentimenti, che qui muove la sua macchina da presa al ritmo di un tango,”coreografando” per immagini, silenzi, sguardi, suoni, luci, dettagli una storia d’amore tanto impervia quanto desiderata di una coppia gay, tra Hong Hong e Buenos Aires. Con una bellissima colonna sonora che spazia dai Turtles ad Astor Piazzolla e Caetano Veloso. Sullo sfondo di un senso impalpabile di lontananza e di esilio, realizzato com’è in quel 1997 in cui Hong Kong smette di essere colonia britannica per passare alla Cina.
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