Non un semplice riadattamento in romanzo del film con Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie, ma un viaggio immersivo tra ritratti, azione, drammi, sorprese, e un mare di aneddoti sulla mecca del cinema. E’ “C’era una volta a Hollywood”, il primo romanzo del regista Quentin Tarantino (diritti già venduti in 25 paesi), in arrivo in libreria il primo luglio con La Nave di Teseo.
Un debutto che arriva insieme a quella che al momento sembra la conferma da parte del regista, di un prossimo addio al cinema dopo il suo prossimo film: “Ora sono al mio massimo livello, è per quello che voglio farlo – ha spiegato Quentin Tarantino ospite di “Real Time with Bill Maher” proprio per parlare del libro -. Conosco la storia del cinema e da questo punto in poi i registi non migliorano. Ho ancora un film da fare”. Il regista non ha rivelato quale sia il tema, ma ha rivelato che tra le possibilità, aveva considerato anche un reboot de Le iene.
Il romanzo si apre con i ringraziamenti alla moglie, al figlio e “a tutti gli attori della vecchia guardia che mi hanno raccontato storie impagabili sulla Hollywood di quel periodo. È grazie a loro se tenete in mano in libro. Bruce Dern, David Carradine, Burt Reynolds, Robert Blake, Michael Parks, Robert Forster e soprattutto Kurt Russell”. Un mondo che regala la percezione di quanto a fondo il regista avesse esplorato sulla pagina scritta, i personaggi, le storie e le situazioni per il film, vincitore di due Oscar, per la scenografia e per Brad Pitt, miglior attore non protagonista.
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma