“Tre anni fa ho iniziato a seguire la vicenda degli esodati, convinto che sarebbe stata la più dura conseguenza del governo dei “Professori” e della grave rottura di un patto tra stato e cittadino – spiega il regista Ciro Formisano – Ho filmato e raccolto testimonianze di esodati provenienti da tutta Italia, durante le manifestazioni, i presidi, le dure proteste che si contraddistinguevano dalle altre per la loro enorme civiltà. Per una dignità mai persa, nonostante in molti conoscevano la miseria per la prima volta e dopo una vita di lavoro. La stava conoscendo anche lei questa miseria, una donna che ho intervistato a lungo, la cui storia mi colpì molto. Ho pensato che era una storia che dovevo raccontare”.
Così Formisano presenta il suo esordio nel lungometraggio L’esodo, film-denuncia, tratto da una storia realmente accaduta, che uscirà il 9 novembre distribuito da Stemo Production. Ad interpretare Francesca, sessantenne “esodata” che finirà ad elemosinare per necessità e protesta, è Daniela Poggi, che festeggia 40 anni di carriera con un ruolo delicato e complesso. Nel cast anche Rosaria De Cicco.
Il film è ambientato nel 2012, anno del governo tecnico Monti. Francesca, 60enne, si ritrova improvvisamente nella condizione di esodata, e quindi senza alcun reddito. Anche con Mary, la nipote che vive con lei, la situazione precipita, proprio a causa del disprezzo che l’adolescente prova per la miseria in cui sono piombate. Non trovando alcuna soluzione, dopo aver bussato a numerose porte Francesca finisce a mendicare in Piazza della Repubblica a Roma.
Le persone che attraversano quotidianamente la piazza rimangono colpite dalla sua immagine, così distinta e così lontana dallo stereotipo della mendicante. Francesca incarna la nuova povertà italiana. Tenendo la nipote all’oscuro di tutto, la donna riesce a superare l’imbarazzo dei primi giorni e a conoscere diverse persone incuriosite dalla sua condizione e frequentatori della piazza.
Tra questi, il tedesco Peter, uno dei primi che riesce a strapparle un sorriso e con cui intraprende una tenera amicizia; un’irriverente zingara che cerca di cacciarla per difendere “la sua zona”; Cesare, un coatto dal fare misterioso ma affidabile, che tenta di infervorare l’animo della donna, aizzandola alla protesta. Le cose si complicano però, quando una giornalista le chiede di raccontarle la sua storia.
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