Sarà l’attrice Marthe Keller (Svizzera) a presiedere la giuria di Un Certain Regard, mentre la regista e scrittrice Naomi Kawase (Giappone) guiderà la Giuria del Concorso cortometraggi e di Cinéfondation e la regista Catherine Corsini (Société des Réalisateurs de Films – SRF) sarà la presidente della Giuria della Camera d’or.
I giurati di di Un Certain Regard sono l’attrice Céline Sallette (Francia), il regista Ruben Östlund (Svezia) e l’attore, regista e produttore Diego Luna (Messico). La giuria assegnerà i premi sabato 21 maggio e 18 sono i titoli in concorso. Film d’apertura è Clash di Mohamed Diab (Egitto).
La Giuria del Concorso cortometraggi e di Cinéfondation ha come giurati l’attrice Marie-Josée Croze (Canada, Francia), i registi e sceneggiatori Jean-Marie Larrieu (Francia) e Radu Muntean (Romania), il regista, drammaturgo e scrittore Santiago Loza (Argentina).
I giurati della Camera d’or sono: Jean-Christophe Berjon (Syndicat Français de la Critique de Cinéma – SFCC), Alexander Rodnyansky (ospite invitato – produttore, Russia), Isabelle Frilley (Fédération des Industries du Cinéma, de l’Audiovisuel et du Multimédia – FICAM) e Jean-Marie Dreujou (Association Française des directeurs de la photographie Cinématographique – AFC).
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi