L’Archivio Storico Luce nel Registro Memory of the World – Unesco

"Un riconoscimento straordinario del valore del nostro archivio storico", dice l'ad Roberto Cicutto


L’Archivio Storico Luce è iscritto da ieri nel Registro Memory of the World – Unesco, il programma finalizzato alla valorizzazione dei più importanti fondi archivistici e bibliotecari del pianeta, intesi come luoghi in cui è custodita la memoria dei popoli e delle culture. Si tratta del primo archivio italiano d’immagini del Novecento che, per la sua unicità e universalità, ottiene il riconoscimento di fonte documentaria ineguagliabile per la conoscenza della storia mondiale. “L’iscrizione al Registro è un’importante conferma delle scelte sinora operate, rafforza in noi l’impegno nel conservare, tutelare e valorizzare il nostro patrimonio, ci impegna a renderlo sempre più accessibile e fruibile alla collettività. L’auspicio è che questo riconoscimento al patrimonio italiano diventi il punto di partenza per una riflessione più generale sul valore fondativo della memoria nella prospettiva di una maggiore condivisione dei contenuti dei nostri giacimenti culturali, anche attraverso la tecnologia linked open data”, dichiara Edoardo Ceccuti, direttore dell’Archivio Storico Luce. “È un riconoscimento straordinario del valore del nostro Archivio Storico e per chi da anni, direttore e suoi collaboratori, lavora per migliorarne la qualità di fruizione e la sua massima diffusione. Dobbiamo tutti farci carico di un grande senso di responsabilità verso qualcosa di immenso valore per il mondo intero”, aggiunge Roberto Cicutto amministratore delegato Istituto Luce Cinecittà.

Il fondo Luce, secondo l’Unesco, costituisce un corpus documentario ineguagliabile per comprendere il processo di formazione dei regimi totalitari, i meccanismi di creazione e sviluppo dell’immaginario visivo e delle condizioni di vita della società italiana dell’epoca. E’ una fonte unica di informazione sull’Italia negli anni del regime fascista, sul contesto internazionale del fascismo (compresa l’Africa Orientale e l’Albania ma anche ben oltre i territori occupati dall’Italia fascista, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale) e sulla società di massa negli anni anni Venti e Trenta.

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25 Giugno 2013

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