Andrei Konchalovski, il regista russo Leone d’argento all’ultima Mostra di Venezia con Le notti bianche di un postino, ha chiesto di non presentare il suo film come candidato russo al Premio Oscar per il miglior film straniero. Il cineasta, fratello di Nikita Mikhalkov, ha spiegato le sue ragioni in una lettera aperta al presidente della commissione russa per il premio Oscar, Vladimir Menshov, che vinse la statuetta nel 1981 per Mosca non crede alle lacrime. Il regista fa appello alla coerenza, avendo più volte criticato l’ ”hollywoodizzazione” del mercato cinematografico russo e denunciato l’influenza negativa del cinema commerciale americano sulla formazione dei gusti e delle preferenze degli spettatori russi. Konchalovski poi ritiene ”assurda” la categoria dell’Oscar per il miglior film straniero, definendola “una segregazione del cinema mondiale dal mondo anglofono (Usa, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda), il che a mio giudizio rappresenta l’idea già superata del dominio culturale dell’Occidente. La commissione russa ora dovrà scegliere in fretta tra gli altri possibili candidati: i termini scadono dopodomani.
Italia tra gli 85 paesi che sono stati ammessi alla corsa per l'Oscar per la miglior opera internazionale. I finalisti saranno annunciati il 17 gennaio 2025
Il film di Maura DelPero designato dall’Italia per la corsa all’Oscar è in concorso al Chicago Film Festival e sarà presentato anche all’AFI di Los Angeles
Sono ancora qui, già premiato per la Miglior Sceneggiatura a Venezia 81, è la scelta dell’Accademia del Cinema carioca per la corsa nella categoria del Miglior Film Internazionale
Accordi già chiusi per USA e Regno Unito, Oceania, parte dell’Europa e Medioriente, Africa francofona e Indonesia. In corso i negoziati per America Latina e Scandinavia