KEDMA

Dopo Kadosh (1999) e Kippur (2000), l’israeliano Amos Gitai torna a Cannes con Kedma, film candidato alla Palma d’Oro che apre domani la Selezione ufficiale.
Kedma racconta il conflitto arabo-israeliano del ’48 e prende il nome (in italiano significa Verso Oriente) da una sgangherata nave da trasporto che, due settimane prima della creazione dello stato di Israele, approda in Palestina.
A bordo centinaia di ebrei provenienti dall’Europa, molti dei quali sfuggiti dai campi di sterminio nazisti e, accolti sulla spiaggia dalle truppe britanniche decise ad imprigionarli.
Come le due precedenti pellicole di Gitai (Kippur del 2000 e Eden 2001, prodotti per l’Italia da Tilde Corsi e Gianni Romoli), Kedma è frutto della partnership tra Israele, Italia e Francia. Lo producono infatti B.I.M. Film, Rai Cinema, MP Production (Parigi), Agav (Tel Aviv) e ARTE Cinema (Parigi).
Interpretato da Andrei Kashkar, Yussef Abu Warda e Helena Yaralova, è girato quasi tutto in esterni.
La storia recente della Palestina, in particolare la violenta azione militare di Sharon nei territori occupati e gli attentati dei kamikaze palestinesi, arriva a Cannes anche con Yadon Ilaheyva (Intervento divino) del palestinese di Nazareth Elia Suleiman, pellicola in concorso che sarà presentata lunedì 20.
Coproduzione Francia/Marocco/Germania, Yadon Ilaheyva mette in scena la storia d’amore tra due palestinesi: un uomo di Gerusalemme e una donna di Ramallah divisi dal checkpoint israeliano.
Due registi per due stati sulla Croisette.