La star di Emilia Perez Karla Sofía Gascón, in cinquina per l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista, è sotto tiro per una serie di post sui suoi profili social dal sapore islamofobo e razzista, che rischiano di compromettere la sua corsa alla statuetta più ambita del Cinema. I post su X, che risalgono al 2020 e 2021, oggi sono spariti, ma ‘Variety’ ne ha raccolti alcuni. Gascón polemizza anche con le proteste seguite alla morte dell’afro-americano George Floyd fermato dalla polizia bianca di Minneapolis e con la presunta “assenza di diversità nell’assegnazione degli Academy Awards”.
In una nota inviata allo stesso quotidiano online, l’attrice si scusa: “Voglio riconoscere che la conversazione sui miei post social passati può aver causato dolore. Come membro di una comunità emarginata, conosco fin troppo bene tale sofferenza e sono profondamente dispiaciuta per coloro che ho causato dolore. Per tutta la vita ho lottato per un mondo migliore. Credo che la luce trionferà sempre sull’oscurità”.
In uno dei messaggi, datato 22 novembre 2020, denuncia poi quello che le sembra un aumento della popolazione musulmana in Spagna. “È solo la mia impressione o ci sono più musulmani? Ogni volta che vado a prendere mia figlia a scuola ci sono più donne con i capelli coperti e le gonne fin sotto le scarpe. Il prossimo anno anziché l’inglese dovremo insegnare l’arabo”.
In un altro post del 2021 Gascon afferma che “l’Islam non rispetta i diritti internazionali” e che le religioni, cattolicesimo compreso, “dovrebbero essere messe al bando se non rispettano i diritti umani”. Quanto a Floyd, in un messaggio di pochi giorni dopo la morte dell’afro-americano, la star di Emilia Perez lo definisce “un truffatore tossicodipendente” la cui morte “è servita ancora una volta a dimostrare che c’è ancora gente che considera i neri come scimmie senza diritti e i poliziotti assassini. Si sbagliano. Forse non è più una questione di razzismo e di classi sociali che si sentono minacciate. Questa è la vera differenza”.
Gascon, che è la prima attrice apertamente trans candidata agli Oscar, ha polemizzato inoltre con la cerimonia dgli Oscar 2021, la prima dopo la pandemia in cui il premio per il miglior film andò a Nomadland: “Sempre più spesso gli Oscar sono una cerimonia per film indipendenti e di protesta. Non so se ho visto un festival afro-coreano, una manifestazione del movimento Black Lives Matter o un 8M”, ha scritto, usando un’espressione (8 marzo) che, specialmente in Spagna e in America Latina, è associata a manifestazioni per i diritti delle donne e alla lotta contro la violenza di genere: “A parte questo è stato un brutto, brutto, brutto gala”.
La nuova polemica si aggiunge a quella emersa nei giorni scorsi quando Karla Sofia, intervistata da un giornale brasiliano, ha criticato le campagne online contro di lei e Emilia Perez prendendo di mira il team che lavora con la rivale Fernanda Torres di Io Sono Ancora Qui: “Non ho mai, in nessun momento, detto nulla di negativo su Fernanda Torres o sul suo film. Tuttavia, ci sono persone che lavorano con lei che stanno cercando di distruggere me e Emilia Pérez. Questo dice più sul loro film che sul mio”. (gp)
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