A cinque anni dall’enorme successo di Maleficent, torna, con tutto il suo fascino oscuro, la spigolosa e leggendaria strega Malefica interpretata da Angelina Jolie e creata nel 2014 per dare nuova linfa al classico Disney La Bella Addormentata nel Bosco, in cui l’innocente e dolce principessa Aurora cade nel sortilegio del sonno eterno a opera di una strega malvagia e rimane lì, immobile, in attesa del principe che la salvi dal suo destino. Una visione del femminile assai anacronistica e semplicistica a confronto delle ben più autonome e complesse eroine Disney moderne, dalla ribelle Merida all’intraprendente Mulan. C’era voluto Maleficent per scoprire che anche la delicata Aurora era capace di prendere da sola le redini della propria vita, e che il personaggio nero delle favole, la strega cattiva, non aveva poi quel cuore di pietra tramandato da anni di letteratura fiabesca, ma piuttosto un cuore di fata ferita andato in frantumi, capace di passare, a suo modo, dalla nera sete di vendetta di una regina diabolica alla rosea protezione di una madre amorevole, che è quello che diventa per Aurora.
Due creature diversissime unite da un legame familiare, che non è di sangue ma di vero amore, che si salvano reciprocamente, e che ritroviamo combattere su fronti opposti nel sequel Maleficent- Signora del male, film di pre-apertura di Alice nella Città, che ne ha guadagnato l’anteprima europea a Roma il 7 ottobre. Interpretata ancora una volta dall’eterea Elle Fanning, Aurora, ‘bestiolina’ come la chiama affettuosamente Malefica, è cresciuta ed è alle prese con l’amore e l’entusiasmo per la richiesta di matrimonio appena ricevuta dal suo bel principe, proposta non ben accolta dalla fata nera che prova inutilmente ad ammonirla: “L’amore non sempre finisce bene, bestiolina”.
Nella storia fa la comparsa un nuovo personaggio, la Regina Ingrith, Michelle Pfeiffer, madre del principe e futura consuocera di Malefica. Dama all’apparenza ‘bianca’ ma ben più oscura e calcolatrice di quello che le sembianze vorrebbero mostrare, tant’è che nell’unica scena in cui è insieme a Malefica, la cena tra suoceri, pungola cinicamente il suo punto debole, dichiarando a gran voce: “Finalmente Aurora ha potuto conoscere l’amore di una famiglia vera e di una madre vera, da stasera la considero mia”. Scatenando, com’era prevedibile, la furia indiavolata e incontrollabile di una madre messa in discussione nella sua essenza più profonda, che teme di perdere la sua creatura.
“Credo che la famiglia non dipenda solo dal sangue e sono così fortunata nella vita a poter avere la famiglia che ho e i figli che ho. Ho imparato così tanto da ognuno di loro”, sottolinea Angelina Jolie a proposito dei legami familiari allargati, una dimensione che la tocca da vicino. “Quella battuta certamente ha toccato le mie corde, così come ha toccato e colpito profondamente il personaggio di Malefica. Credo che sia io che Michelle Pfeiffer abbiamo potuto comprendere a fondo la scena e ci siamo potute spingere fino a quel punto, proprio perché siamo anche entrambe madri non di sangue”.
Sempre a proposito di maternità, dimensione esplorata nel film nelle sue varie e complesse sfaccettature, Angelina Jolie confessa una grande sintonia personale con il modo diventare madre di Malefica: “Malefica diventa madre in un mondo curioso e il suo percorso, in molti modi, è anche il mio. Da giovane non pensavo di poter essere mai così brava da essere la madre di qualcuno. Allo stesso modo Malefica non crede di essere la persona giusta per Aurora, si pone molte domande, la maternità è la cosa che la mette più in discussione e la manda in crisi. Anche se, poi, è proprio l’essere madre che le salva la vita e dà quell’equilibrio che un po’ le mancava”.
“Anche Ingrid è madre, ma più che di Filippo lo è del suo regno- sottolinea a proposito del suo personaggio Michelle Pfeiffer. “Lei prende molto seriamente questo ruolo, e si impegna con tutta se stessa per proteggerlo, arrivando a conseguenze estreme: a volte quando sei un leader devi anche saper fare scelte difficili per il bene del tuo popolo”.
Altro tema cardine affrontato da Maleficent 2 , è quello dell’inclusione e della diversità da vedere sempre come una forza, al di là di ogni apparenza: “La nuova generazione è sempre più connessa, pensate alla facilità dei viaggi aerei o della connessione in rete. Eppure si vede un po’ ovunque il risorgere dell’odio e della divisione, c’è addirittura chi sta costruendo una carriera politica sul timore delle diversità – sottolinea Angelina Jolie – Ma il mondo è pieno di diversità e lo sarà ancora di più in futuro. Noi tutti siamo più forti quando ce ne rendiamo conto e ci supportiamo a vicenda”.
Maleficent- Signora del male arriva nelle sale italiane dal 17 ottobre, diretto da Joachim Rønning (Pirati dei Caraibi 5), che ha raccolto in maniera eccellente il testimone di Robert Stromberg (scenografo di Avatar che proprio con Maleficent aveva fatto il suo debutto alla regia), facendo di questo secondo capitolo un film sontuoso, spettacolare, che riesce a mettere in scena la complessità della dimensione femminile e, più in generale, la dualità vibrante dell’essere umano che può trovare la sua vera forza solo nelle diversità.
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