FIRENZE – E’ notizia di ieri quella dell’attribuzione del Premio Nobel per la Letteratura 2017 a Kazuo Ishiguro, scrittore giapponese naturalizzato britannico tra le cui opere letterarie spicca Quel che resta del giorno (1989) che il grande cineasta James Ivory ha magnificamente trasposto in immagini nell’omonimo film del 1993 con Anthony Hopkins ed Emma Thompson. La notizia ha raggiunto Ivory direttamente Firenze dove, hanno voluto il caso e la stretta aderenza con l’attualità, si trova nel pieno dei festeggiamenti a lui dedicati per l’anniversario della sua pellicola più rinomata, Camera con vista: “Sono felicissimo del Nobel. Kazuo Ishiguro è un amico vero e vorrei tanto tornare a lavorare con lui”, ha esultato il regista.
Era invece il 1986 quando Camera con vista venne presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, sancendo l’inizio del periodo d’oro della cinematografia di Ivory, che come pochi ha saputo tradurre – con grande maestria e sensibilità – la pagina scritta sul grande schermo. Anche questa pellicola, raffinata trasposizione del romanzo dello scrittore inglese E.M. Forster – ‘A room with a View’ – ha saputo dar vita e diffondere in tutto il mondo un’immagine di Firenze, ormai immutata, rendendola un tutt’uno con la storia d’amore d’altri tempi tra due giovani inglesi, Lucy Honeychurch e George Emerson, in visita nella patria del Rinascimento.
Trascorsi oltre trent’anni dall’uscita in sala e dal successo ai Premi Oscar – con 8 candidature e 3 vittorie per miglior sceneggiatura originale, scenografia e costumi – Firenze sta appunto celebrando proprio in questi giorni l’anniversario alla presenza di tre ospiti molto attesi: Helena Bonham Carter e Julian Sands – i due protagonisti del film – e, naturalmente, il suo regista. Una 4 giorni ricca di eventi tra cui la cerimonia di consegna del Fiorino d’Oro al regista da parte del sindaco, cui ha fatto seguito la proiezione della copia restaurata in 4k. Fino a domenica 8 ottobre è invece in programma una retrospettiva al Cinema La Compagnia che omaggerà James Ivory con una selezione dei suoi film, dai classici pluripremiati ai film degli anni Duemila.
La serata di gala dedicata alla proiezione speciale del film, si è svolta nella storica sala del Cinema Odeon, sede di una gioiosa ma nostalgica conversazione tra James Ivory, Helena Bonham Carter e Julian Sands, coordinata da Piera Detassis. Una felice reunion durante la quale è stata palpabile la contentezza di un James Ivory in forma impeccabile alla veneranda età di 89 anni. Ivory ha confidato al pubblico come rivedere il film al giorno d’oggi: “Semplicemente come una storia d’amore, ambientata in uno dei luoghi più affascinanti del mondo!”. In merito al suo primo ‘incontro’ con Firenze e alle sensazioni provate, Ivory ha ricordato lucidamente la sua visita di un solo giorno all’età di vent’anni: “Salii su un campanile per ammirare la città e mi innamorai della sua bellezza e maestosità. Ero sicuro che sarei tornato. Un giorno lessi ‘Camera con vista’ e mi venne in mente che, se avessi deciso di farne un film, avrei avuto l’esigenza di tornare finalmente in Italia. Quel film mi cambiò la vita”.
Quindi rivolgendosi al pubblico: “Sono veramente toccato dal fatto che voi ci siate perché la vostra presenza dimostra quanto Camera con vista sia stato importante per l’Italia. 30 anni è un periodo lungo, ma questo film è ancora giovane e importante per almeno due generazioni”. Interpellati sul rapporto di James Ivory sul set, sia la Bonham Carter che Sands hanno rivelato che il piacere di aver lavorato col ‘Maestro’ sta nel aver avuto la possibilità di essere loro stessi e a proprio agio, grazie alla tangibile fiducia che accordava agli attori. “Ci ha lasciato respirare insieme ai personaggi” – ha ribadito Sands. “Avevo solo 18 anni a quel tempo e con James Ivory sapevo di essere in buone mani – ha continuato l’attrice – e mi rivolgevo a lui alla ricerca dei suoi complimenti. Mi sentivo sicura. Anche l’ex musa e compagna del regista Tim Burton deve molto a quest’opera che ha segnato il suo esordio cinematografico. Sul set, si è confrontata con attrici del calibro di Judi Dench e Maggie Smith, raggiungendo un successo di critica e pubblico eccezionale.
Detassis non si è lasciata sfuggire l’occasione di chiedere come sarebbero Lucy e George in un ipotetico sequel di Camera con vista: “Sarebbero ancora innamorati”? “Possiamo pensarci? Domanda impossibile!” ha replicato Ivory. Inaspettatamente Julian Sands ha preso in mano il microfono riuscendo a strappare un applauso molto sentito al pubblico in sala: “Lucy e George sarebbero ancora insieme. Magari a Firenze, proprio stasera. E per quanto sia passato tanto tempo, sono certo che non avranno mai dimenticato il loro primo bacio in quel bellissimo campo di papaveri!”.
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