Una favola d’altri tempi ispirata alla cronaca è quel che racconta Italo, un film per famiglie diretto dall’esordiente Alessia Scarso, classe 1979, che sarà distribuito da Notorius Pictures dal 15 gennaio. “Una vera storia corale, alimentata dagli intrecci degli abitanti di un intero paese che abbiamo costruito intorno a Italo, un meticcio randagio – spiega la regista – Una commedia brillante, ma al tempo stesso umana e toccante, con protagonisti, accanto al cane, tre bambini e tre adulti, in una Sicilia primaverile, piena di colore e tradizioni”.
Il punto di partenza è un fatto reale avvenuto nel 2009 a Scicli, in provincia di Ragusa, dove purtroppo un branco di cani randagi aveva ferito a morte un bambino. Nello stesso periodo un meticcio senza padrone era diventato il beniamino del paese. “In piena psicosi collettiva il cane, chiamato ‘Italo Barocco‘, viene tutelato perché è un animale speciale di cui si conosce solo il presente fatto di incredibili abitudini quotidiane, ma non il passato. Ogni mattina – afferma la regista – frequenta la Chiesa, nonostante il divieto esposto, accompagna i bambini a scuola e li ritrova all’uscita, precede i turisti nelle visite guidate, è sempre in testa a matrimoni e funerali, insegue le auto in transito nella zona a traffico limitato”. Dopo aver salvato una giovane donna da un tentativo di violenza, Italo viene definitivamente adottato dalla comunità di Scicli, cittadino tra i cittadini fino al gennaio 2011 quando muore.
Nel film l’incontro con Italo, amico adottato da tutti quanti, appianerà e risolverà i conflitti interiori e i forti contrasti che sono emersi tra i vari protagonisti. Tomak è l’affettuoso meticcio color miele addestrato da Massimo Perla che da 30 anni s’occupa della preparazione di cani per il cinema e la tv. Meno (Vincenzo Lauretta) è un ragazzino introverso e solitario, sempre triste, che, dopo la perdita della madre, fatica a stare con i coetanei. Non lo aiuta il padre (Marco Bocci, il commissario Scialoja della serie Romanzo criminale e Calcaterra in Squadra antimafia), taciturno e immerso nell’impegno di sindaco della cittadina, prigioniero di una corazza e di un rigore eccessivo. Laura (Elena Radonicich) è la maestra di Meno, la non siciliana che un matrimonio finito ha portato nell’isola dove esercita la sua professione con dedizione e passione. Luisa (Barbara Tabita), consigliere comunale, è l’avversaria politica del padre di Meno ma anche la madre di Paolo (Matteo Korreshi), un piccolo bullo. Aggressiva, esibizionista e sopra le righe, Luisa punta a diventare il nuovo sindaco del paese. Chiara (Martina Antoci) infine, socievole e gentile, è la compagna di classe di Meno, di cui è innamorata.
“Ho conosciuto Italo quando da turista ho visitato Scicli – racconta la regista siciliana trapiantata a Roma – scoprendo tra l’altro che questo meraviglioso cane aveva anche un addetto stampa del Comune”. Il film è stato girato nella cittadina siciliana, patrimonio dell’Unesco dal 2002. “Scicli è coprotagonista del film con la sua luce e la sua architettura tardo barocca. Durante le riprese – dice la Scarso – mi sono confrontata con un gruppo di pittori guidati da Piero Guccione, ma non so quanto di loro ci sia nel mio film. Ho scelto comunque una visione panoramica, una dimensione orizzontale”.
Il film avrà una proiezione speciale a Scicli con tanto di tappeto rosso, presente tutto il cast, grandi e piccoli interpreti. Ci sarà anche la cuccia vera di Italo, ma Tomak, per rispetto del suo simile, non ci sarà.
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