ITALIANI IN CORSA

Dagli street racers romani all’amore travolgente tra due protagonisti del 900 italiano fino alle macerie di Kabul.
Si muove in spazi ampi, tra registri e generi diversi, dalla commedia al dramma introspettivo, dal documentario al cartoon, il cinema italiano selezionato per Venezia 59 e Controcorrente, le sezioni competitive della Mostra del Cinema 2002.
E’ un’opera prima Velocità massima di Daniele Vicari in concorso a Venezia 59. Targato Fandango, nasce dal documentario Sesso, marmitte e videogames (1999) e mette in scena, spiega il regista, “una società metropolitana parallela e invisibile”, quella dei patiti delle corse clandestine che sfrecciano da Ostia all’Eur a bordo di bolidi cromati. Protagonisti Stefano (Valerio Mastandrea), meccanico sull’orlo del tracollo economico, che accoglie il 17enne Claudio (l’esordiente Cristiano Morroni) nella sua officina.
Nella stessa sezione anche La forza del passato, 3° lungometraggio di Piergiorgio Gay, Un viaggio chiamato amore di Michele Placido e la coproduzione Il bacio dell’orso di Sergei Bodrov.
Tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, il film di Gay, classe 1959, allievo di Ermanno Olmi a “Ipotesi Cinema” ma vicino, dice, “alle tematiche di Truffaut e Cassavetes”, è girato in una Trieste (leggi il dossier) illuminata dalle luci di Luca Bigazzi, interpretato da Bruno Ganz, Sergio Rubini, Sandra Ceccarelli e Mariangela D’Abbraccio e prodotto da Albachiara, Istituto Luce, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Racconta il crollo psicologico di Giovanni Orzan, scrittore 40enne che scopre i segreti delle persone più care: suo padre era una spia del KGB e sua moglie lo tradisce.
Nel film che Michele Placido chiama “un manifesto libertario”, coprodotto da Cattleya e RaiCinema, distribuito da 01 Distribution in primavera, Laura Morante e Stefano Accorsi vestono i panni di Sibilla Aleramo e Dino Campana, lei scrittrice protofemminista, lui poeta “mai allineato, spiazzante, eterno vagabondo”, riuniti da una relazione fatta di passione carnale e affinità intellettuale.
Dalla partership tra l’italiana Alia Film di Enzo Porcelli e la Pandora Film nasce Il bacio dell’orso di Bodrov, fiaba moderna “sul potere dell’amore”, in cui il legame tra la 13enne trapezista Lola e l’orso Leo, trasforma quest’ultimo in uomo. Nel cast Silvio Orlando e Ariadna Gil.
Tra gli eventi speciali l’atteso ritorno, dopo 7 anni di assenza, di Liliana Cavani che presenta Ripley’s Game, coprodotto da Cattleya (Italia), Baby’s Game Limited e Fine Line (Gran Bretagna). Ispirato a L’amico americano di Patricia Highsmith e musicato da Ennio Morricone, ha come protagonista John Malkovich nel ruolo dell’inquietante Mr. Ripley (già interpretato da Matt Damon nel Talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella) che trascina un tranquillo padre di famiglia in una guerra tra gangster.
Stessa collocazione per Clown in’ Kabul di Enzo Balestrieri e Stefano Moser, documentario che ricostruisce la spedizione di clown, guidata da Patch Adams, per l’Afghanistan, e il cartoon Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli. Basato sull’opera teatrale di Dario Fo, racconta le fantastiche avventure nel Nuovo Mondo di un giovane bergamasco agli inizi del ‘500.
E al Lido approdano, nonostante la crisi del produttore Cecchi Gori, anche Paolo Virzì e Sergio Rubini. Il primo, evento speciale di Venezia 59, così risarcito della mancata partecipazione a Locarno (leggi il dossier), porta l’ironico My name is Tanino, scritto con Francesco Piccolo e Francesco Bruni e ispirato alle letture adolescenziali del regista: “Da Gianburrasca a David Copperfield a Tom Sawyer”. Protagonista è Tanino (l’esordiente Corrado Fortuna), 20enne di Castelluzzo che per amore di Sally tenta l’avventura negli States, ritratti negli aspetti più buffi e deliranti.
Nel suo L’anima gemella, Sergio Rubini, anche interprete del film, porta sullo schermo l’amore tra Tonino e Maddalena minacciato dalla gelosia della cugina Teresa. “Ho provato a cogliere – racconta Rubini – gli umori impulsivi e passionali del Sud. Un luogo in cui il desiderio si accende per conformarsi, subito dopo, al richiamo di una tradizione arcaica ancora viva”.La pellicola è l’unica italiana in concorso nella sezione Controcorrente.