Iosseliani a Capalbio Cinema

Nel ventennale di Capalbio Cinema, che quest’anno si svolgerà dal 17 al 21 luglio, arriva l’omaggio al grande cineasta georgiano Otar Iosseliani, artista anarchico e controcorrente che una volta disse: “Sono dalla parte dei poveri, detesto i parassiti. Ma il nostro mestiere è talmente faticoso che bisogna affrontarlo con leggerezza, per questo io lavoro solo con chi mi è simpatico”.

Iosseliani, che sarà ospite d’onore del festival, ha iniziato la sua carriera studiando musica, poi si è dedicato alla matematica e in ultimo al cinema, per poi d’improvviso cambiare vita e andare a lavorare in fabbrica e poi su una nave mercantile. Quando torna di nuovo dietro la macchina da presa vince premi nei maggiori festival del mondo: Cannes, Venezia e Berlino.

Capalbio gli rende omaggio proponendo quattro dei suoi “film brevi”: Ap’rili del 1961, che segna anche il suo debutto alla regia, è una paradossale e piccola storia d’amore. Tudzhi (Ghisa) del 1964 è un documentario poetico sul lavoro in una fabbrica metallurgica. Georgian Ancient Songs del 1969 è un breve inno d’amore alla musica e al canto della terra georgiana. Sept pièces pour cinéma noir et blanc del 1983 è un “divertissement” sul lavoro del cineasta e sul cinema. Ai quattro cortometraggi si aggiunge un mediometraggio interamente girato in Toscana: Un petit monastère en Toscane (1988) sulla vita dei monaci di Montalcino. A questo lavoro Ioseliani è molto legato. All’epoca giurò che sarebbe tornato in Toscana, in quegli stessi luoghi, per girare un altro film con la stessa gente di allora…

“L’omaggio al maestro” è a cura di Bruno Roberti con la collaborazione di Enrico Ghezzi e Raitre Fuori Orario.