Investimento nei documentari, Francia-Italia: 1-0

Presentata oggi, 23 febbraio, presso il Complesso monumentale di San Michele a Ripa di Roma la prima indagine conoscitiva sul mercato del documentario in Italia nell’ambito di un convegno organizzato da Doc/It con la Rai e la Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni Culturali. La ricerca, condotta dall’Istituto Italiano per l’Industria Culturale – IsiCult e presentata da Angelo Zaccone Teodosi, ha prodotto dei risultati piuttosto sconfortanti. Nel 2004 il fatturato del settore documentaristico ammontava a 50 mln di euro, con 250 aziende coinvolte e circa 3.000 occupati. In questo scenario la Rai ha investito nel documentario lo 0,5% del suo budget, con le tre reti pubbliche che, sempre nel 2004, hanno mandato in onda 1.223 ore di documentari, pari al 4,6% della programmazione, di cui l’84% sono opere acquistate e non prodotte.

Il confronto con i dati relativi alle tre reti pubbliche francesi evidenzia una notevole differenza di attenzione nei confronti del settore: i transalpini hanno visto infatti sulle tv pubbliche nel 2004 4.638 ore di documentari, pari al 17,6% della programmazione, raggiungendo un fatturato di 61 mln di euro. Non consola sapere che Mediaset ha fatto peggio, programmando nell’anno in questione solo 278 ore di documentari, di cui solo 10 “puri”. Nonostante fossero stato invitati, nessun rappresentante di Mediaset ha presenziato al convegno, a cui è intervenuto anche il Dg Cinema Gaetano Blandini, che ha ricordato come con la Legge Urbani si sia dato finalmente diritto di cittadinanza al documentario nel sistema dei finanziamenti pubblici: ad esso è stato infatti destinato il 5% del budget statale. “Di fronte a questi dati, dire che la Direzione Generale per il Cinema del Ministero sia stata latitante è quantomeno ingeneroso”, ha dichiarato Blandini.
Infine un dato complessivo: nel 2004 tutte le tv francesi (tra pubbliche, private, tematiche e satellitari) hanno investito nei documentari 145 mln di euro, di cui 65 provenienti da finanziamenti pubblici; mentre l’investimento francese  totale (non solo realtivo alle tv) nella produzione documentaria è stato di 308 mln di euro, a fronte di 625 mln investiti nella fiction.