In vacanza su Marte: telepanettone sci-fi anti-Covid

Il film è disponibile su piattaforma dal 13 dicembre


“Finché è durata la lavorazione sono stato bene. Eravamo protetti e tamponati due volte a settimana, poi appena finito il film ho preso il Covid. Ne ho approfittato per leggere e stare a casa con mia moglie. Ma passa, passa tutto. Torneremo ad abbracciarci e ad andare al cinema. Quest’anno entreremo in casa con un ‘telepanettone’ e speriamo di ragalarvi qualche risata. In questo momento ce n’è bisogno”.

Così Christian De Sica alla conferenza stampa di In vacanza su Marte, che per ora esce su piattaforma, a noleggio o per acquisto, a partire dal 13 dicembre. Per fortuna l’attore non è stato particolarmente male, così come il resto del cast del nuovo film di Natale che, però, non ha il Natale nel titolo, sebbene fosse stato annunciato, appunto, come Natale su Marte. “Bisognerebbe chiedere il motivo alla distribuzione – spiega il regista Neri Parenti – ma suppongo sia proprio legato alla distribuzione su piattaforma, perché possa restare attuale anche se qualcuno dovesse ‘sceglierlo’ in agosto. E’ solo una mia supposizione”. Sicuramente, assicura Parenti, non c’entra la ‘concorrenzialità’ con i cinepanettoni di De Laurentiis. “C’è stata una sentenza – spiega ancora il regista – che ha decretato che De Laurentiis non è il detentore dei diritti della parola ‘Natale’, quindi questo non c’entra”.

La storia del film, citando un po’ Interstellar di Nolan e mescolandola con la classica farsa e altre suggestioni fantascientifiche, vede la riformata coppia De Sica e Boldi nei panni di… padre e figlio, quest’ultimo invecchiato dopo essere finito in un buco nero. Nel cast anche Lucia Mascino, Paola Minaccioni, Herbert Ballerina, Denise Tantucci, Fiammetta Cicogna, Francesco Bruni, Alessandro Bisegna e Milena Vukotic.

“Quando abbiamo iniziato a pensare a questo film – dice ancora il regista – eravamo in pieno lockdown, e non ci pareva il caso di pensare a una location ‘fisica’. Abbiamo ambientato il tutto in un contesto fantastico e favolistico, più neutro, che ci permetteva anche specifiche gag legate al genere, dai razzi alle tute a ossigeno. Quando abbiamo ricominciato a lavorare insieme dopo tanto tempo, l’idea era di tornare a fare i film che avevamo sempre fatto, anche se con molti più anni sul groppone, e quindi rinunciando a quello che non era più attuale o credibile”.

“Non faccio più lo sciupafemmine – spiega De Sica – ma sono sempre un mascalzone. Non sono così nella vita, ma mi capita di fare questi personaggi negativi. Per il resto non è cambiato molto. C’è la tecnologia che ci proietta in ambienti fantastici, ma io e Massimo siamo sempre un po’ cartoni animati e con la farsa raccontiamo l’Italia forse più facilmente che attraverso un approccio d’autore. Per fortuna non abbiamo dovuto girare, come inizialmente previsto, nel deserto marocchino. Eravamo a Cinecittà su un set col green screen e un’aria condizionata fantastica”. “Ci sono le gag, le scene buffe, le citazioni, lo slapstick – dice De Sica –  e naturalmente qualche parolaccia. Non c’è niente di male. La mission dei produttori non era quella di fare un film con le parolacce, ma un film di genere. Ma la parolaccia va bene, se fa ridere. E’ atroce invece, ed è un errore degli autori, quando fai una battutaccia e nessuno ride”. “Cerchiamo sempre di essere in linea coi tempi – commenta Boldi – al posto giusto e al momento giusto, attuando anche le fantasie attuali.

Lo facevamo dopotutto anche con A spasso nel tempo. Anche qui c’è un’idea straordinaria e molto forte che portata su schermo risulta molto divertente”. Herbert Ballerina fa il villain: “Almeno sono vestito elegante – commenta simpaticamente – di solito porto solo stracci. Certo è singolare fare il cattivo proprio nel film di Natale”. “Io sono una donna ingannata – dice Lucia Mascino – e anche se può sembrare un luogo comune, dopotutto è uno dei meccanismi che regolano il genere commedia. Qualcuno che inganna qualcun altro c’è sempre. Non si tratta necessariamente di uomini che ingannano le donne”. Paola Minaccioni, invece dice di essersi sentita “in un ruolo diverso. Sono una donna lasciata che però non rivuole il compagno, ma solo suo figlio. E’ il suo mondo ed è tutto quello che ha”.

C’è anche spazio per un omaggio a Gigi Proietti. Secondo il racconto di De Sica, a lui si dovrebbe l’idea del film. Una volta disse “siete stati dappertutto ormai, quest’anno dove andate? Su Marte?”.

 

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11 Dicembre 2020

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