IN SALA PER MIRACOLO

Torna l’Annuario del Cinema Italiano, l’ormai indispensabile vademecum edito dal Castoro. Lo cura, in collaborazione con Paolo Manera, Stefano Della Casa, che ha raccolto il testimone da Paolo D’Agostini. Lo sponsorizzano Rai Cinema e BNL. Dentro (239 pp. 19,50€) c’è di tutto: non solo l’elenco dei film italiani dell’anno, documentari e cortometraggi compresi. Ma anche approfondimenti su singoli temi (restauri, pubblicità, libri di cinema) e un corposo dossier sul cartoon con interviste a Max Gusberti (vicedirettore Rai Fiction), Luigi Musini (Mikado), Alfio Bastiancich (Cartoons on the Bay), Luca Raffaelli (Castelli Animati) e agli autori Bruno Bozzetto, Giulio Cingoli, Enzo D’Alò, Guido Manuli, Ursula Ferrara.
Ma soprattutto torna il prezioso referendum sul film italiano più penalizzato dalla distribuzione. Interrogati, 79 critici e giornalisti di settore hanno votato Pater familias di Francesco Patierno, prodotto da Umberto Massa e distribuito dall’Istituto Luce. Eletto con dieci voti e seguito a ruota da Franco Piavoli (Al primo soffio di vento, 8 preferenze), Ciprì e Maresco (Il ritorno di Cagliostro, sette voti), Ermanno Olmi (Cantando dietro i paraventi) e Daniele Segre (Vecchie). Il voto dei critici, come segnala Steve Della Casa, si è frammentato fra tante proposte, in un’annata in cui molte opere indipendenti – da Bell’amico a Aprimi il cuore, da Ballo a tre passi a Italian Sud Est – erano meritevoli di interesse. Nessuno ha sfondato in sala, eppure, osserva ancora Della Casa, “quasi tutti hanno partecipato con grosso successo a festival più o meno importanti”. Mentre Patierno, che comunque sta lavorando all’opera seconda, ammette: “Riuscire a fare un film è un piccolo miracolo. Riuscire a convincere qualcuno a scommettere dei soldi su una storia girata con attori sconosciuti e in dialetto napoletano è un miracolo!”.