Imprese e cinema: un’unione possibile


Torna il tavolo di riflessione su come attrarre investitori nel mondo del cinema. Dopo l’appuntamento di Venezia 68, Banche e cinema, l’incontro organizzato alla Mostra da Abi e Anica, si apre a nuove possibilità chiamando in causa i privati e trasformando anche il titolo del convegno in Banche, imprese e cinema. Evento d’apertura di The Business Street 2011, lo spazio dedicato al mercato del film e all’industria all’interno del Festival di Roma, l’appuntamento organizzato da Abi, Anica e Unindustria si è focalizzato sull’importanza delle misure fiscali che favoriscono gli investimenti nella settima arte, e in particolar modo sul tax credit esterno che offre l’opportunità anche a chi è al di fuori della filiera produttiva del settore di investire nei film e ottenere sgravi fiscali.

 

Fulcro dell’incontro è la ricerca illustrata da Lamberto Mancini, AD di Cinecittà Studios e segretario generale dell’Anica, che analizza la filiera cinematografica e l’importanza degli investitori esterni. Per dare un’idea del settore coinvolto va detto che erano 6.120 le imprese attive in italia nel 2009 distribuite in modo disomogeneo ma con due regioni, Lazio e Lombardia, prime per residenza rispettivamente con il 28,2% e il 19,5%. Rispetto all’Europa, l’Italia rappresenta l’8,4% di imprese del settore che vede impegnati circa 200mila addetti tra lavoratori, dipendenti e indipendenti, autonomi e liberi professionisti, e che genera un fatturato di 5,7 miliardi di euro. Come continuare a sostenere e dare opportunità di crescita a tutto questo? Oltre al programma Media, il Fus e i fondi delle Regioni, le opere possono contare sulla risorsa Eurimages, qualora fossero coproduzioni e sul sempre più sfruttato product placement, ma da metà del 2009 c’è anche il tax credit esterno che permette di ampliare la ricerca di opportunità per l’investimento alle imprese che non lavorano nella settima arte. Attualmente l’investimento annuo di capitali italiani privati e pubblici per produrre film supera i 300 milioni di euro con un peso del finanziamento statale sceso nel 2010 a circa il 12%.

 

“In un momento in cui l’Italia sembra l’anello debole del sistema europeo è importante investire in settori in cui possiamo dimostrare di essere leader”, ha detto il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, aggiungendo che “il cinema ha anche la capacità di promuovere il Paese”. E questa capacità di promozione non va sprecata, tanto che Unindustria e Anica hanno già pensato all’imminente futuro e come spiegato da Giampaolo Letta vicepresidente di Unindustria, nonchè vicepresidente Anica e Ad Medusa: “Unindustria e Anica hanno firmato un primo protocollo di intesa e si apprestano a organizzare un road show (prima a Roma e in varie Regioni d’Italia e poi a Los Angeles) per spiegare alle imprese le opportunità degli strumenti fiscali”. Musica per le orecchie di Riccardo Tozzi, numero uno di Cattleya e presidente Anica, che si rallegra di vedere che il tax credit esterno funzioni anche in Italia ma che chiede a tutti di unire le forze per cercare di capire come farlo funzionare ancora meglio e nello specifico “come riuscire ad attrarre capitali di rischio”. Tozzi inoltre ricorda che anche i cinema di città potrebbero e dovrebbero poter beneficiare di questo strumento che da quando è diventato operativo ha visto 442 film fare richiesta per l’utilizzo. Stando a quanto detto dal Dg Cinema del Mibac, Nicola Borrelli sono stati 75 i milioni di euro di credito di imposta autorizzati e 55 i milioni di euro investiti sul nostro territorio da stranieri mentre gli investitori esterni, per lo più banche, hanno contribuito con 33 milioni grazie agli incentivi fiscali”.

 

Dimostrato che lo strumento funziona, è dunque il momento di farlo conoscere alle imprese private e al contempo di potenziarne le proprietà. Ecco perché, oltre al road show annunciato da Letta, l’altro punto importante del convegno è sicuramente la richiesta giunta a gran voce da tutti di aumentare il limite di 2,5 milioni di euro annui come tetto massimo di investimento per impresa. Si tratta di una proposta già inoltrata dal Mibac al Ministero dello Sviluppo economico che l’ha girata ora al Ministero dell’Economia, e che gli addetti del settore, in prima fila i produttori, sperano ottenga l’ok di Giulio Tremonti.

 

Nel pomeriggio il convegno, coordinato dal presidente dei produttori Anica, Angelo Barbagallo, si è rivolto direttamente agli investitori esterni, entrando in aspetti specifici e mostrando le esperienze delle imprese che hanno già usufruito degli incentivi in vigore.

autore
27 Ottobre 2011

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