Sarà la pluripremiata regista ungherese Ildikó Enyedi a presiedere la Giuria Internazionale del Concorso lungometraggi e cortometraggi internazionali del Torino FF. L’autrice esordisce come artista visuale e con il suo primo film, Il mio XX secolo (1989), conquista un ruolo di rilievo internazionale vincendo la Camera D’Or al Festival di Cannes. Corpo e anima nel 2017 ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar. Il suo ultimo lavoro La storia di mia moglie, tratto dal romanzo omonimo di Milán Füst (pubblicato in Italia da Adelphi) – una coproduzione internazionale con Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Jasmine Trinca e Sergio Rubini – sarà presentato in concorso al prossimo Festival di Cannes.
“I festival cinematografici sono imprese complesse – sottolinea Ildikó Enyedi – Ma i buoni festival sono come le persone, hanno una personalità complessa. Puoi rapportarti a loro come con una persona e frequentare un festival diventa un’esperienza unica e personale. Per molto tempo ho guardato da lontano e desiderato incontrare questa persona intrigante, audace e nobile nelle proprie scelte, orgogliosa dei suoi valori e umile nei confronti dei registi, il Torino Film Festival. Caro TFF, sono felice che finalmente possiamo incontrarci! Sono davvero onorata che tu mi abbia affidato l’incarico di presidente di giuria. Prometto di servire al meglio te e i registi concorrenti”.
Madrina del festival sarà Emanuela Fanelli, attrice e autrice talentuosa e poliedrica. Tra i suoi impegni recenti spicca il suo ruolo da protagonista in Siccità, l’ultimo film di Paolo Virzì di prossima uscita. “L’ultimo anno e mezzo è stato difficile per tutti, umanamente e professionalmente – sottolinea Emanuela Fanelli – i lavoratori di cinema, teatro, spettacolo in generale sono stati tra i più colpiti e provati sotto tanti aspetti, non ultimo quello psicologico. Sarà probabilmente a causa di un crollo nervoso che il direttore del Torino Film Festival mi ha scelto come madrina dell’edizione 2021. Io sono molto felice e onorata, gli auguro comunque di rimettersi presto in forma e di tornare il buontempone spensierato di sempre”.
Il festival dedica una personale completa a Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, la coppia di filmmaker e artisti libanesi che è stata tra i protagonisti della Berlinale 2021 con Memory Box, magnifica composizione di immagini, suoni e parole, capaci di restituire dignità umana alle macerie della guerra civile libanese. I due autori saranno protagonisti di una personale completa curata da Massimo Causo che, oltre all’anteprima italiana di Memory Box (distribuito da Movies Inspired), proporrà la loro intera opera, dall’esordio Around the Pink House (1999) a A Perfect Day (2005), Khiam 2000-2007 (2008), Je veux voir (2008) e The Lebanese Rocket Society (2012), oltre all’insieme dei cortometraggi.
“Come filmmaker e artisti creiamo senza avere necessariamente l’audience in mente – affermano Joana Hadjithomas e Khalil Joreige che saranno protagonisti di una masterclass – ma creiamo per ‘l’altro’, con la speranza di un incontro, il desiderio e la necessità di una condivisione poetica e politica, e un interrogarsi comune. Una retrospettiva come quella offerta da Torino è un momento in cui questa condivisione può avvenire a pieno titolo in un territorio di arte e cinema. Non vediamo l’ora!”.
I dati dell’edizione 2021 contano 32.900 presenze (48.628 visioni online nel 2020; 61.000 presenze nel 2019), 1.678 accreditati stampa e professionali/industry (1.128 nel 2020; 2.090 nel 2019), 21.663 biglietti venduti (18.402 nel 2020; 26.165 nel 2019) e 106.116 euro di incasso (103.083 euro nel 2020; 234.000 euro nel 2019)
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