Una giovane donna vittima di un brutale stupro di gruppo; un violentatore, uomo fragile e contraddittorio, che s’innamora di lei, ricambiato. Può sembrare paradossale, addirittura incredibile ma è successo davvero. Ed è stata proprio un’intervista televisiva alla vittima a convincere Fiorella Infascelli a girare un film controverso come Il vestito da sposa.
“In questa storia nessuno sa dove sia il giusto e quale sia la verità, tutti si comportano in modo libero e questo spinge lo spettatore a porsi delle domande sull’accaduto”, così la regista alla vigilia dell’uscita nelle sale. A differenza di altri film sull’argomento (Il branco di Marco Risi, ad esempio), l’autrice romana ha scelto di guardare ai suoi personaggi, nessuno escluso, con una pietas di fondo. “Una donna, più di un uomo, può permettersi di vedere il lato umano di chi commette violenza sessuale… questi stupratori sono gente normale, ragionieri o commercianti, vivono in provincia, si annoiano, ma sono immersi in un clima di imbarbarimento, di violenza che circola ovunque”.
La vittima non denuncia il crimine subìto, la madre e il fidanzato rinunciano ad andare a fondo nella vicenda. “Non so come avrei agito, ma credo che episodi tragici come questo possano avere risvolti inattesi”, commenta la protagonista Maya Sansa. “Molte persone, per paura o per problemi familiari, tacciono su uno stupro e infatti le violenze sessuali ai danni di donne e bambini sono molto più diffuse di quanto si creda”. Mentre Piera Degli Esposti spiega la tranquillità apparente del suo personaggio, la madre: “E’ una donna di campagna, calma e paziente come la natura che circonda la casa dove le due donne vivono isolate da tutto. Dopo la violenza tenta di obliare, pulisce i carciofi, cucina, fa la parrucchiera, senza fare la lagna o soffocare di premure la figlia. Ma comunque accoglie il desiderio di lei di ripartire da zero”.
Prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti, Il vestito da sposa, a Locarno 2003 in concorso, esce il 30 aprile in 37 copie distribuito dall’Istituto Luce.
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