Le sue imprevedibili previsioni del tempo, appuntamento quotidiano su La7 che non c’è più, non avremo modo di gustarle, al pari delle incursioni programmate e cancellate nel “FabShow”. Meno male che da due anni a questa parte, tra un’apparizione tv e un libro, la Luciana s’è data al cinema. E’ sul grande schermo che potremo rivederla a giorni, protagonista, accanto a Massimo Venturiello, del suo Ravanello pallido.
Per non smentirsi, Luciana Littizzetto (guarda il suo sito) ha affidato la regia ad un esordiente, Gianni Costantino, ma sogna un giorno di essere diretta da Virzì, Mazzacurati o addirittura Ferzan Ozpetek.
Intanto racconta – scritta a quattro mani con Fabio Bonifacci – la storia di Gemma Mirtilli, segretaria di un agente di spettacolo, una trentenne “normale” che a furia di vedersi sfilare davanti agli occhi bellezze alla Naomi Campbell precipita nel complesso del bruttissimo anatroccolo. Salvo travolgenti sorprese.
Una commedia che pesca a piena mani nella biografia dell’attrice, uno dei migliori talenti comici delle ultime stagioni, premiata dal gran successo televisivo ma anche dalle oltre 200.000 copie vendute dall’ultimo libro, Sola come un gambo di sedano.
Torinese, classe 1964, laureata in Lettere e diplomata in pianoforte, ha insegnato 9 anni musica alle superiori. Intanto frequentava la scuola di teatro di Arnoldo Foà e nei primi anni Novanta, dopo un po’ di doppiaggio e i primi sketch, decide per il grande salto professionale (leggi anche l’intervista in rete).
Spudorata, arguta, sessista, la sua comicità travolge e diverte pungolando vizi e defaillance del quieto vivere. Modello dichiarato (e quasi raggiunto): Franca Valeri, pioniera della scuola comica al femminile d’Italia. Bersaglio: i luoghi comuni, il perbenismo, gli stereotipi duri a morire. Le resistenze sulle comiche donne, per esempio: “Tuttora se tocchi certi argomenti ti guardano molto molto male”. Ma Luciana ci va giù dura. E L’escalation è rapida: teatro, le prime apparizioni tv, radio con Gambacorta, e poi Mai dire gol, la rubrica sulla Stampa, i libri e infine il cinema.
Da Sabbry a Lolita e Nives, ha collezionato una bella galleria di donne, più o meno incasinate, frustrate e/o arrabbiate con l’altro sesso, ma combattive e irresistibilmente, simpaticamente sguaiate. Il tutto rientra nella articolata teoria vegetale littizzettiana su come funzionano le donne e i rapporti amorosi: perché non ne parla con Bridget Jones? “Ci sono donne-fiore e donne-verdure” sostiene. “Le prime sono perfette, ma sfioriscono rapidamente. Le altre sono magari anche bruttine, ma danno sapore alla vita”. Lei è una ravanello, ovvero una casinista, ma ci sono anche le cicciottelle della tipologia finocchio, le spettinate sedano e le patate dolc, che resistono nel tempo e germogliano sempre”. Luciana dixit.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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