Il ritorno di Pieraccioni


Leonardo PieraccioniSta festeggiando il decennale della sua carriera, iniziata nel 1995 con Laureati, sul set del suo settimo film: Leonardo Pieraccioni è giunto infatti alla seconda settimana di riprese della pellicola Ti amo in tutte le lingue e da Roma si è trasferito sul lago di Garda, tra la casa-museo di Gabriele D’Annunzio e le scenografiche giostre di Gardaland. L’appuntamento nelle sale, previsto dalla Medusa – che è anche coproduttore – è per il 16 dicembre, nella speranza che Pieraccioni riesca a vincere la sfida del box office contro King Kong e contro la nuova commedia di Boldi e De Sica, magari superando i 30 milioni di euro di Paradiso all’improvviso, che rilanciò due anni fa il regista toscano. L’appuntamento per tirare le somme della sfida Pieraccioni lo dà, invece, per il giorno di San Valentino, non solo perchè a distanza di due mesi i conti degli incassi saranno chiari, ma soprattutto perché ancora una volta il regista si cimenta in una storia d’amore, o meglio, di amori sbagliati, “nella speranza che non si sbagli più – ha aggiunto il regista -. Quello che volevo essere a 20 anni sono adesso: nell’animo resto un autore di cabaret, convinto che bisogna essere generosi di sorrisi e risate con il pubblico che sceglie di venire ad applaudirti, spero. Una commedia non deve mandare messaggi, per quello ci sono gli autori impegnati: non deve essere volgare per non mettere a disagio le famiglie, deve farti ridere e sorridere e lasciarti qualcosa, un ricordo o un’emozione”. Nella storia, scritta da Pieraccioni con Giovanni Veronesi, il protagonista si chiama Gilberto, è stato campione di nuoto e fa l’insegnante di educazione fisica al Liceo Pacini di Pistoia, dove impera il burbero preside Francesco Guccini, che ha accettato di fare il film perché ha scoperto nei libretti di Pieraccioni una dimensione triste che gli ha fatto pena. Gilberto ha una moglie infedele, un fratello timido e balbuziente che sogna di emularlo (Giorgio Panariello), una fidanzata all’orizzonte (la spagnola Marjo Berasategui), ma soprattutto è perseguitato da un’innamorata senza incertezze: la sua allieva sedicenne Paolina (la piccola Giulia Elettra Gorietti scoperta da Paolo Virzì) che lo perseguita con messaggi e bigliettini in cui gli dice ti amo in tutte le lingue del mondo, dal maldinese al giapponese, ma Pieraccioni garantisce che “non c’è nulla di lolitesco nel rapporto tra i due, che sembrano proprio padre e figlia. L’idea mi è nata da un fatto vero: una ragazzina cominciò a farmi palesemente la corte senza pudori, facendomi arrossire”. Nel cast Massimo Ceccherini, nei panni di un frate e Rocco Papaleo, che interpreta il professore di matematica. Il film inizia con una festa a sorpresa che Gilberto organizza per il compleanno della moglie: d’improvviso, al buio, con tanto di torta e candeline accese, scatta la segreteria telefonica a tutto volume. E’ l’amante di lei che sussurra parole d’amore, nell’imbarazzo generale.

20 Giugno 2005

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