Il regista e l’attrice iraniani de ‘Il cliente’: non andremo agli Oscar

La decisione di Asghar Farhadi e Taraneh Alidoosti arriva dopo l'ordine del presidente Trump che impedisce per 3 mesi l'ingresso negli USA alle persone provenienti da 7 stati a maggioranza islamica


Il regista iraniano Asghar Farhadi, vincitore nel 2012 dell’Oscar come miglior film straniero per La separazione e ora candidato nella stessa categoria con Il cliente, ha dichiarato che non parteciperà alla serata degli Academy Awards a causa dell’ordine esecutivo del presidente Donald Trump che impedisce per tre mesi l’ingresso negli Stati Uniti alle persone provenienti da sette stati a maggioranza islamica.
Farhadi ha detto che l’incertezza riguardante il permesso di recarsi negli Stati Uniti è ”inaccettabile”. Il regista ha aggiunto di avere inizialmente sperato di prendere parte alla serata e di poter esprimere le sue opinioni negli appuntamenti con la stampa che accompagnano l’evento. ”Tuttavia – ha commentato Fahradi – ora sembra che la possibilità di questa presenza sia accompagnata da se e ma che sono per me inaccettabili anche se per il mio viaggio fosse stata prevista un’eccezione”. Fahradi ha paragonato i fautori della linea dura a quelli del suo paese, aggiungendo che entrambi ”hanno cercato di presentare alla loro gente immagini non realistiche e terrorizzanti di varie nazioni e culture per trasformare le loro differenze in disaccordi, i loro disaccordi in inimicizie e le inimicizie in paure”.

Anche l’attrice iraniana Taraneh Alidoosti, protagonista del film Il cliente, ha confermato al ‘New York Times’ la decisione annunciata giovedì sera su Twitter di non voler essere presente agli Academy Awards 2017 in segno di protesta contro la decisione del presidente americano. “Ho deciso di non andare anche se potessi, perché mi ferisce profondamente vedere la gente comune del mio Paese respinta per quello che dovrebbe essere il loro diritto di curarsi, andare a trovare i propri figli all’estero o avere acceso allo studio”.
Alidoosti ha detto di non aver parlato della sua decisione con Farhadi e di non sapere chi avrebbe rappresentato il film alla cerimonia.

L’attrice ha inoltre ricordato che gli Stati Uniti non hanno un’ambasciata a Teheran e che gli iraniani devono viaggiare nei Paesi vicini per ottenere i visti. “Molte di queste persone hanno casi medici urgenti”, ha aggiunto Alidoosti, sottolineando di essere certa “che tutta questa gente non passa attraverso questo calvario per andare a fare una vacanza divertente”. “Sono sicura che gli Stati Uniti hanno anche beneficiato molte volte degli immigrati iraniani che vi hanno lavorato e hanno servito quel Paese – ha concluso l’attrice – Quindi non è accettabile per me rispettare uno Stato che non rispetta la gente del mio Paese”.

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30 Gennaio 2017

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