Si è conclusa ieri la sezione moscovita del festival che porta il cinema italiano in Russia (a San Pietroburgo resterà fino al 13). “Il festival, diretto da Viviana Del Bianco – ha dichiarato Tommaso Sacchi, portando i saluti del Sindaco di Firenze Dario Nardella – conferma il suo valore di ponte tra le culture”. Alla conferenza stampa tenutasi all’Agenzia TASS di Mosca sono intervenuti Agostino Pinna, primo Consigliere d’Ambasciata d’Italia in Russia, e Olga Strada, attuale direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, i quali hanno ribadito l’importanza del dialogo tra la cultura russa e italiana attraverso il cinema, potente mezzo di comunicazione di valori umani e artistici. Con l’occasione si è dato l’annuncio delle diverse tappe di N.I.C.E., che da quest’anno toccherà nuove città. Rispondendo a una domanda di un giornalista ucraino, il direttore Viviana del Bianco ha inoltre dichiarato che il festival N.I.C.E. si svolgerà per la prima volta in Ucraina in giugno. Il cartellone di questa 19.ma edizione comprende sette titoli, opere prime e seconde. La seconda giornata del festival ha avuto come protagonista Matteo Garrone che ha incontrato il pubblico nel corso di un appuntamento presso la nostra Ambasciata. Durante il saluto ufficiale l’Ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, nel sottolineare gli stretti legami tra la cultura italiana e quella russa, ha annunciato che il prossimo film di Andrej Kochalovskij, dedicato a Michelangelo, sarà girato in Toscana. Il regista del Racconto dei Racconti ha ripercorso quindi un viaggio nella sua poetica attraverso alcune sequenze e backstage dei suoi film principali.
“Io vengo dalla pittura – ha affermato Garrone – e la scelta dei miei soggetti nasce sempre da suggestioni visive. In particolare per quanto riguardo l’opera di Giambattista Basile mi ha colpito la forza e la vividezza dei suoi racconti che, seppur scritti 500 anni fa, sono di una modernità straordinaria. È curioso che Basile sia stato il primo ad affrontare il problema della chirurgia estetica e del lifting per arginare la vecchiaia. Io sono comunque un regista umanista che è interessato soprattutto agli esseri umani e ai loro conflitti”.
Garrone ha poi presentato al Cinema Illuzion, dove si svolge la rassegna moscovita, il film Reality dando vita ad una vivace discussione tra un pubblico di giovanissimi. Accompagnato da Naum Kleiman, Garrone non si è sottratto alle molte domande, ricordando che il suo film prende le mosse da una storia vera vissuta in prima persona. Una storia che, come ha sottolineato uno spettatore, “sembra stabilire un parallelo tra le aspirazioni del protagonista desideroso di evadere dalla realtà quotidiana e le proiezioni che i russi si fanno dell’Italia immaginata come un luogo ideale”. Lo stesso giovane pubblico ha accolto con entusiasmo – e subissato di domande il suo autore – Io Arlecchino, opera prima di Matteo Bini che, attraverso il modello tipicamente italiano della Commedia dell’Arte, si sofferma sulle problematiche dei rapporti padre-figlio e smonta i finti valori veicolati dal mezzo televisivo: “il mio film vuole essere soprattutto una favola, ma senza perder il contatto con la realtà circostante, consapevole che talvolta le cose possono andare bene e che c’è un’armonia nel mondo, come anche questo attento pubblico mi conferma”.
Nell’occasione è stato anche consegnato il premio Alexander Gimelfarb Award, per sostenere con una borsa di studio i giovani studenti della Scuola di Cinema di Mosca e di San Pietroburgo. Vincitrice dell’edizione di quest’anno è stata Alisa Nasredtdinova di San Pietroburgo. E sempre le nuove generazioni sono al centro di Fino a qui tutto bene, commedia dai risvolti attualissimi presentata all’entusiasta pubblico moscovita dal regista Roan Johnson.
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