La Fondazione Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, con il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero per la Cultura, conferiscono il Premio Bresson 2021, giunto quest’anno alla sua ventiduesima edizione, ad Alice Rohrwacher.
La regista riceverà il prestigioso riconoscimento in occasione della 78ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, domenica 5 settembre, alle ore 18, presso lo Spazio FEdS al Lido di Venezia (Sala Tropicana 1, Hotel Excelsior). Con la conduzione di Tiziana Ferrario, a consegnare il Premio sarà Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Interverrà anche mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.Quest’anno il premio è un’opera d’arte realizzata e donata dallo scultore Lucio Minigrilli.
Classe 1981, Alice Rohrwacher è la regista più giovane a vincere il Premio dal 2000 ad oggi. Autrice italiana molto nota anche al pubblico internazionale, con diverse partecipazioni all’attivo nei principali festival cinematografici al mondo come Cannes (dove nel 2014 vince il Grand Prix per Le meraviglie e nel 2018 il Prix Du Scénario per Lazzaro Felice) e Venezia. Il suo è un cinema che ripercorre il versante contadino della nostra tradizione (un nome su tutti: Olmi) reinterpretando in chiave moderna, visionaria e metaforica la fascinazione per l’universo rurale, fonte sorgiva di quello “stupore” che domina lo sguardo dei personaggi.
La Fondazione Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, hanno assegnato il premio ad Alice Rohrwacher perché, come si legge nelle motivazioni, “la sua opera è incardinata in uno spazio che non c’è più e in un tempo che non è ancora: è rimpianto e promessa, materia arcaica e trascendenza. Gli ultimi bagliori di un mondo in disfacimento, il mondo contadino, si rivelano allo sguardo dell’autrice come epifanie di luce, corpi celesti e resurrezioni. I suoi film rielaborano in modo locale tensioni globali, preservano il mistero dalla pornografia del contemporaneo, lamentano la perdita dell’antico senza farne un epitaffio. E mentre attraversano la terra smorta dell’immaginario scorgono fioriture di senso, possibilità impreviste, passaggi nascosti. Come fantasmagorie di un vecchio lucernario. Meraviglie del cinema di Alice”.
IlPremio Bresson è ufficialmente un Evento Collaterale in occasione della 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, siglando la vicinanza fra Fondazione Ente dello Spettacolo e Biennale da ormai oltre venti anni: attorno al Premio Bresson, infatti, la FEdS organizza, all’interno del proprio Spazio, una serie di eventi ed appuntamenti che si svolgeranno lungo tutti i dieci giorni della Mostra.
“Il premio Bresson, il più alto riconoscimento cinematografico che Fondazione Ente dello Spettacolo e Rivista del Cinematografo assegnano insieme al Pontificio consiglio della Cultura e al Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, premia quest’anno una delle autrici italiane più apprezzate a livello internazionale. – dichiara Mons. Davide Milani, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – Le ragioni del premio ad Alice stanno nella sua costante volontà di indagare in profondità l’umano, affascinata da quanto “sporge” e trascende la materialità della vita. Una ricerca costante che attraversa tutta la sua filmografia, sia che si tratti della vita di una comunità parrocchiale come in Corpo Celeste, lungometraggio degli inizi, o Omelia contadina, il suo ultimo corto sulla spiritualità che lega l’uomo e il creato, riflessione artistica sintonica alla Laudato Si’ di Papa Francesco”.
La 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si è conclusa sabato 11 settembre al Lido, prosegue online con alcune delle sue sezioni più innovative (Venice VR Expanded, Orizzonti Cortometraggi), molto apprezzate anche quest’anno dal pubblico e dalla critica
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