La 53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (17-24 giugno) diretta da Pedro Armocida (ri)parte alla scoperta del cinema contemporaneo senza barriere di formati, durata e catalogazioni nella più totale ibridazione delle forme cinematografiche. Quest’anno per rappresentare al meglio questo concetto di Festival sono stati chiamati a realizzare il poster gli alunni del Corso di perfezionamento di Disegno Animato e Fumetto della Scuola del Libro di Urbino che si sono ispirati al cinema di Rossellini.
Il Corso di perfezionamento in Disegno Animato e Fumetto (un corso biennale post-diploma attivo presso la Scuola del Libro di Urbino dal 1953) è unico nel suo genere a livello internazionale ed è finalizzato alla formazione di autori e professionisti in grado di operare presso le più qualificate case editrici e di produzione nei settori del cinema d’animazione, del fumetto e dell’illustrazione. La didattica prepara gli studenti alla realizzazione di sigle, pubblicità, videoclip e a collaborazioni con gallerie d’arte e festival cinematografici. Le lezioni sono integrate da interventi di artisti ed editori, tra i quali si ricordano: Stefano Ricci, Igort, Guido Scarabottolo, Alexandr Petrov (Premio Oscar), Nicoletta Ceccoli, Gianluigi Toccafondo, Simone Massi, Gipi, Alessandro Carloni (DreamWorks), Yuri Norstein… Nel 2010 il corso ha ricevuto il prestigioso premio Lo Straniero, insieme a celebrità come Giorgio Agamben e Lorenzo Mattotti.
Il film, diretto a quattro mani dall'italiano Federico Francioni e dal cinese Yan Cheng, ha convinto la giuria guidata dal portoghese João Botelho aggiudicandosi il massimo riconoscimento. Il Premio Studio Universal al Miglior Corto d'Animazione Italiano è stato assegnato a Journal Animé di Donato Sansone
L'interprete romana, appena premiata a Cannes per il suo ruolo in Fortunata, ci parla del suo prossimo impegno: sarà Ilaria Cucchi nel film di Alessio Cremonini sul caso del giovane morto durante una custodia cautelare a Regina Coeli
Tra i nuovi progetti dell'attrice L'ordine delle cose di Andrea Segre, Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini e il primo lungometraggio da regista, una coproduzione con la Francia. E sui premi confessa: "Se avessi vinto il Nastro per La meglio gioventù molte cose sarebbero state diverse"
Il figlio Renzo, ospite della tavola rotonda sul maestro del Neorealismo, polemizza con Roma e Venezia che non hanno organizzato nulla per il quarantennale della morte. E tra i cineasti italiani del presente non vede eredi diretti, ma cita due nomi: Daniele Vicari e Franco Maresco