Mentre sta per entrare in un teatro del magnifico centro storico di Lecce, il magistrato Diego Abatantuono si accorge che il suo autista Antonio Catania, con cui parla al cellulare, è a pochi passi da lui e non – come quello millanta – in compagnia di una ragazza da favola “bella ma timida”. Gli si avvicina di spalle e ridendo gli dice: “è così timida che non si è nemmeno presentata…”.
In una serata inesorabilmente afosa, Lecce ospita il set de Il giudice Mastrangelo, una miniserie in sei puntate diretta da Enrico Oldoini e prodotta da Angelo Rizzoli per Canale 5 di cui Abatantuono è protagonista nel ruolo del Procuratore aggiunto della Repubblica Diego Mastrangelo che dopo essersi laureato a Milano e dopo aver lavorato a lungo in Lombardia ritorna nel Salento dove è nato e cresciuto per svolgere la sua attività di uomo di legge integerrimo. Negli intervalli delle riprese abbiamo parlato con l’attore che recita a fianco di Amanda Sandrelli, una poliziotta che lo affianca nelle varie indagini con la quale nascerà col tempo un legame sentimentale, e del succitato Antonio Catania nel ruolo di Uelino, salentino doc e vero e proprio genius loci che diventerà per Mastrangelo una sorta di assistente-spalla-vittima. “Si può dire che questa sia la mia vera prima esperienza con la lunga serialità: quando ho girato molti anni fa Il commissario Corso era tutto meno frenetico, la tv aveva altri ritmi”, spiega Abatantuono. “Ma nonostante i ritmi frenetici stiamo lavorando ad un buon prodotto e mi trovo molto a mio agio con Enrico Oldoini, un regista con cui avevo già recitato e che stimo”. Diego confessa di avere apprezzato subito l’idea di un personaggio che torna dopo 20 anni nel suo Salento e deve scontrarsi con una realtà molto diversa da quella che conosceva. “Mi sono piaciuti la storia, i meccanismi narrativi, l’opportunità di calzare il personaggio, il suo rapporto con la terra e l’ambiente circostante, i luoghi delle riprese, ma soprattutto mi ha convinto la chiave di racconto, il fatto che tutto sia più legato alla commedia che al giallo tradizionale e quindi il felice connubio tra commedia e qualità garantito da uno sceneggiatore di classe come lo scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo”.
“Diego è generoso con i suoi colleghi ed è un vero e proprio coautore di questa fiction che definirei una commedia all’italiana con sfondo giallo”, fa notare Enrico Oldoini, ricordando che in scena il giudice Mastrangelo una volta tornato a Lecce va ad abitare nella vicina Tricase nella casa di famiglia sul porto e fa il pendolare con la Procura dove conosce il commissario della Polizia Giudiziaria Federica Fienza (Amanda Sandrelli) conducendo al suo fianco sei diverse indagini nel capoluogo pugliese e nei dintorni (le riprese sono a Lecce, Tricase, Gallipoli, Muro Leccese, Santa Maria di Leuca, Porto Cesareo). Accanto a lui la sorella premurosa e invadente Cristiana, (Vittoria Piancastelli), sposata con lo svagatissimo Gerardo (Dino Abbrescia) che ha un autosalone e fatica a vendere auto, mentre Rino Diana è l’ispettore Naselli, sempre al fianco di Amanda, Ugo Conti è Palmieri, un segretario della Procura col chiodo fisso di riuscire finalmente a diventare padre, Luigi Maria Burruano è il Procuratore Capo De Cesare, Riccardo Zinna è il magistrato Frappampina, Elena Cantarone è la segretaria oltre a Maddalena Maggi, Eleonora Sergio, Carolina Felline e Nina Soldano.
A proposito dei nuovi impegni, Abatantuono ricorda la felice esperienza come direttore artistico e padrone di casa di Colorado Cafè, lo show di Italia 1 che ha rivelato diversi nuovi comici di talento. Per quanto riguarda il cinema invece l’ex terrunciello ricorda che da tempo, molto prima del recente successo trionfale del Dvd di Attila, flagello di Dio pensa da tempo di riproporre a beneficio delle nuove generazioni il celebre personaggio dell’esagitato “milanese al ciento per ciento” o in un sequel di Attila oppure in Eccezzziunale veramente 2.
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