È fresco di stampa Cinema protogiallo italiano. Da Torino alla Sicilia, la nascita di un genere (1905-1963) a cura di Antonio La Torre Giordano (Edizioni Lussografica, 2022) che ricompatta le origini del cinema giallo italiano indagando dal muto fino alla nascita formale del genere, avvenuta nel 1963 con film La ragazza che sapeva troppo (1963) di Mario Bava. È il tempo del policentrismo produttivo e le case di produzione sono sparse nelle maggiori città italiane, cominciando da Torino con la Itala Films, Rossi & C., Aquila Films, S.A. Ambrosio, ma anche la Milano Films, la Cines di Roma, la Vesuvio Films di Napoli e la Lucarelli Films di Palermo. Con l’avvento del cinema sonoro, in Italia verranno realizzate in successione molte pellicole giallo-poliziesche come Grattacieli, Stasera alle undici, Il bivio, La città si difende, Un maledetto imbroglio, Il rossetto.
Enciclopedica e ricchissima di testi e illustrazioni (manifesti, foto di scena, brochure, cineromanzi, flani, etc.), l’opera ricostruisce l’ossatura storiografica del cinema italiano che contiene i costituenti del giallo, fedeli alla realtà storica, a film “di confine” o ibridi, accostati ad esempi già acclarati. Non viene trascurata la notevole influenza esercitata dalla letteratura giallo-poliziesca che comporrà il suo humus. Il volume consta di quattro saggi che percorrono cinque decadi di cinema Protogiallo, dal 1905 al 1963, schedando 746 film e sceneggiati TV, questi ultimi chiamati in causa perché parte integrante di mezzo secolo di “gestazione” da cui vedrà la luce il “giallo all’italiana” dal 1963 in poi.
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Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma