Era il Natale del 1922 quando, con la nascita della prima pellicola amatoriale in formato 9,5mm Pathé Baby, il cinema entrava nelle case, dapprima con il proiettore per la visione domestica di film commerciali, poi, a partire dal 1923, con la cinepresa amatoriale e la pellicola in formato ridotto per la realizzazione dei film di famiglia. Una vera e propria rivoluzione tecnologica e culturale: il cineamatore, con la sua cinepresa piccola, leggera e maneggevole, cambia il panorama dei media, permettendo a chiunque di cimentarsi con le immagini in movimento.
Fu il caso, per esempio, di Steven Spielberg che oggi omaggia proprio le pellicole in formato ridotto attraverso il cui uso da ragazzino scoprì e praticò il cinema, come è raccontato, attraverso la vicenda autobiografica della sua famiglia, nel film The Fabelmans, proprio in questi giorni nelle sale.
Il centenario del cinema in formato ridotto è un anniversario importante celebrato in tutto il mondo, che la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna celebra in Italia con il progetto HomeMovies100, che per tutto il 2023 presenterà con lo slogan “Il cinema siamo noi” .
È già disponibile il nuovo calendario d’artista illustrato da Giulia Sagramola, una delle più apprezzate fumettiste e illustratrici italiane: Sagramola ha lavorato su 12 fotogrammi di 9,5mm provenienti dall’Archivio bolognese, arricchendoli in digitale di sorprendenti guizzi colorati che trasformano i frame in bianco e nero in immagini fiabesche e pop.
La mini serie debuttava il 19 dicembre 1964, in prima serata su Rai Uno: Lina Wertmüller firma la regia delle 8 puntate in bianco e nero, dall’originale letterario di Vamba. Il progetto per il piccolo schermo vanta costumi di Piero Tosi, e musiche di Luis Bacalov e Nino Rota
Il capolavoro con Gene Wilder è uscito il 15 dicembre 1974: mezzo secolo di follia e divertimento targato Mel Brooks
Il 14 dicembre 1984 usciva nelle sale un film destinato, molto tempo dopo, a diventare cult
Il 10 dicembre 1954 esplode il mito popolare di Alberto Sordi, l’Albertone nazionale. È la sera della prima di Un americano a Roma