Il caso Moro visto da Renzo Martinelli

Primo ciak a Siena i prossimi giorni per il nuovo film di Renzo Martinelli, fresco vincitore del Globo d’Oro per Vajont.
Scritto da Martinelli insieme a Fabio Campus, sarà un thriller sul caso Moro prodotto dalla società del regista con partner inglesi e tedeschi, con il fondo di garanzia destinato ai film d’interesse culturale e forse con l’entrata in gioco di RaiCinema.
Dovrebbe uscire l’anno prossimo forse distribuito da Istituto Luce.
“Dopo venticinque anni credo sia arrivato il momento di fare quantomeno una riflessione sul perché ci sia stata via Fani, ancora oggi non si sa – dice il filmaker – Le verità che ci sono state finora regalate dalla magistratura e dalle varie Commissioni Moro personalmente non mi convincono. Cercherò con molta modestia, con i mezzi che possiedo, ossia con la macchina da presa, di capire cos’è accaduto e magari stimolare qualche riflessione nello spettatore. La mia storia sarà ambientata ai giorni nostri quando un vecchio procuratore capo di Siena, in procinto di andare in pensione, si ritrova inaspettatamente fra le mani il documento più sconvolgente dell’intera storia repubblicana che lo costringerà a rimettersi in gioco”.
Internazionale il cast: Donald Sutherland, F. Murray Abraham, Stefania Rocca e Giancarlo Giannini.
“Sono stato ospite di Sutherland in Quebec – racconta Martinelli – era interessatissimo alla parte, ci siamo scambiati valanghe di e-mail, ormai gli avvocati stanno mettendo a punto i dettagli del contratto. Stefania Rocca sarà il giudice che lo affianca nelle indagini e Giannini il suo caposcorta. Abraham invece sarà un’entità misteriosa e inquietante di stanza a Parigi”.
Anche Marco Bellocchio ha annunciato un film sullo statista rapito dalle Brigate Rosse ma Martinelli non teme il confronto: “Lui, con la sua bravura, scaverà tra i risvolti umani e psicoanalitici della vicenda, io punterò all’inchiesta in chiave thriller – precisa – Credo che due film sul caso Moro siano pochi, un avvenimento così epocale ne avrebbe dovuti produrre almeno una decina”.