Successo letterario del premio Pulitzer Donna Tartt: dal romanzo di quasi 800 pagine nasce, con Warner Bros. Pictures e Amazon Studios, il film Il Cardellino (sceneggiatura di Peter Straughan, già candidato all’Oscar), thriller e romanzo di formazione al contempo, per la storia di Theodore “Theo” Decker – un convincente Ansel Elgort, come la di lui versione adolescente, Oakes Fegley – bambino rimasto orfano di mamma durante un attentato al Metropolitan di New York, tempio dell’arte mondiale e pertanto dell’iconico dipinto che raffigura appunto il piccolo uccellino del titolo, oggetto simbolico e concreto attorno a cui si costruisce la trama, dove importante parte ha la crescita del protagonista, che passa dalla pre-adolescenza alla trentina d’anni, periodo temporale che permette di innescare e innestare dinamiche e personaggi, tra cui quello della signora Barbour, madre “adottiva” interpretata da Nicole Kidman.
Un ruolo molto particolare e intenso, non primario, che sembra avere echi dei suoi personaggi di The Others e The Hours: Nicole Kidman è infatti la mamma alto borghese di tre figli, uno compagno di scuola di Theo, che a seguito della tragedia che lo colpisce si rende disponibile ad ospitarlo in casa loro per un periodo. È una donna sofisticata e di poche parole, profilo accentuato particolarmente dalla ricca e specifica selezione degli abiti che lei indossa, per lo più della gamma tra il ceruleo e il polvere, in perfetta armonia addirittura con la tinta delle pareti dell’abitazione dei Barbour: Theo, con la sua timidezza, la sua interiorità e maturità, e anche un silente ma precoce interesse per l’antiquariato – di cui lei è appassionata – conquista con naturalezza la donna, sempre misuratissima e parca di slanci d’affetto, al limite dell’inquietudine, eppure colei che nel tempo, nonostante allontanamenti, silenzi e distanze, gli confida di averlo sempre considerato come uno dei suoi figli; tempo che scorre anche sull’anagrafe dei personaggi, così come di quello di Nicole Kidman, unica interprete del film a mantenere il personaggio per l’intera durata del racconto, e che necessariamente “subisce” in volto un invecchiamento di quasi trent’anni.
Un altro personaggio perfetto per lo snodo biografico di Theo e narrativo del film è Boris, anche lui fatto brillare dalle azzeccate interpretazioni di Aneurin Barnard e Finn Wolfhard (Mike in Stranger Things): due giovanissime solitudini – quelle di Theo e Boris – che s’incontrano nell’isolato deserto americano in cui sono rispettivamente costretti a vivere dalle reciproche situazioni famigliari; due anime pure eppure “dannate”, ciascuna a proprio modo, che fanno dell’amicizia innocente prima, e adulta e più complessa, nonché imprevedibile e thrilling poi, uno dei capisaldi di questa storia, che forse s’affatica un po’ nella ricca molteplicità di livelli narrativi, d’azione ed emotivi condensati, per un film comunque molto fondato.
Il Cardellino, distribuito da Warner Bros. HE, debutta come film il 6 dicembre, non uscendo in sala, ma esclusivamente in digitale per l’acquisto e il noleggio: sono infatti 11 gli spazi digitali su cui si può vedere il film, Apple TV app, iTunes, Google Play, YouTube, Infinity, Sky Primafila, Chili, Rakuten TV, TIMVision, PlayStation Store e Microsoft Film&TV.
Il nuovo film di Gianluca Jodice, dedicato all'ultimo atto della monarchia francese, è in sala dal 21 Novembre con BIM Distribuzione
E' un teorema avvincente e pieno di umanità il nuovo film da regista di Clint Eastwood Giurato numero 2, in anteprima al Tertio Millennio Festival e dal 14 novembre in sala con Warner
C’era una volta il beat italiano! è il primo di una trilogia che esplorerà anche il rock progressivo e la dance italiana, continuando a celebrare le diverse anime della musica nostrana
Il film sarà in sala dal 5 dicembre dopo la presentazione ad Alice nella Città