Si terrà 18 al 24 aprile 2015 la tredicesima edizione del B.A. Film Festival. Organizzato dall’associazione B.A. Film Factory e dal Comune di Busto Arsizio, con la collaborazione dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, il festival è diretto per il secondo anno da Steve Della Casa. Il Baff 2015 sarà dedicato alla commedia, con un omaggio particolare a Mario Monicelli. Il regista sarà ricordato con una piccola anteprima della mostra Mario Monicelli e RAP, 100 anni di cinema composta da stampe pittoriche realizzate da RAP, Chiara Rapaccini, e da una selezione di foto dai set di Monicelli, un convegno e la proiezione di due capolavori, Risate di gioia con Anna Magnani e Totò e L’armata Brancaleone, con Vittorio Gassman, oltre al documentario Vicino al Colosseo c’è Monti.
Il concorso Le parti in commedia, realizzato in collaborazione con il quotidiano La Prealpina, ha invece offerto al pubblico la possibilità di scegliere tra cinque dialoghi tratti da celebri commedie all’italiana. I più votati saranno interpretati dal vivo da attori ospiti della manifestazione. La serata inaugurale avrà un ospite speciale: il regista Sergio Castellitto, che sarà insignito del premio Platinum Dino Ceccuzzi all’eccellenza cinematografica e, come nella migliore tradizione del BAFF, incontrerà il pubblico per un saluto affettuoso alla città e per introdurre la proiezione del suo ultimo film, Nessuno si salva da solo. Madrina della XIII edizione sarà Valeria Solarino. In suo onore il BAFF proporrà due pellicole di cui è protagonista: La terra dei santi, esordio alla regia di Fernando Muraca, uscito nei cinema il 26 marzo 2015, e, in anteprima assoluta, Mi chiamo Maya, il film di Tommaso Agnese, prodotto da Magda Film con Rai Cinema, che uscirà in sala il 7 maggio 2015. Solarino sarà presente ad entrambe le proiezioni e, oltre a condurre le serate di apertura e chiusura del festival, terrà una masterclass con gli studenti del liceo Classico di Busto Arsizio.
Entrambe le pellicole sono inserite nella sezione Made in Italy: asse portante della manifestazione, è un’ampia vetrina sul panorama cinematografico italiano che porta a Busto non solo il meglio della più recente produzione nostrana ma anche i registi e gli interpreti più significativi. In questa sezione, il Baff ospiterà un’altra importante anteprima con il documentario I bambini sanno, opera seconda di Walter Veltroni, che terrà all’ICMA una masterclass aperta e incontrerà il pubblico al Festival Center. Dopo il succeso di Quando c’era Berlinguer Veltroni con questo nuovo film prova a “fotografare l’Italia di oggi attraverso la percezione della vita che hanno i bambini tra i 9 e i 13 anni”. Il documentario uscirà nelle sale il 23 aprile. E ancora, all’interno della stessa sezione, Giorgio Pasotti presenterà la sua prima opera da regista, il film Io, Arlecchino di Matteo Bini e Giorgio Pasotti, in uscita il 4 giugno 2015. Vittorio Sgarbi sarà presente al festival in occasione della proiezione del documentario Sgarbistan” un ritratto della sua vulcanica esistenza diretto da Maria Elisabetta Marelli, mentre Pasquale Squitieri e Lino Capolicchio, presenteranno L’altro Adamo di cui sono rispettivamente regista e interprete. In tema di commedia, particolarmente significativa la presenza di Riccardo Rossi che sarà a Busto Arsizio per accompagnare “La prima volta di mia figlia”, il film con cui ha esordito dietro la macchina da presa, e terrà una masterclass con gli studenti del Liceo Artistico.
Proprio per questo film il popolare attore sarà insignito del premio Made in Italy BAFF 2015 – Miglior esordio nel cinema di Commedia. Come già lo scorso anno la sezione prevede come evento speciale la serata Stracult, che sarà condotta da Marco Giusti e che porterà in città Pietro Torrisi (aka Peter Tores/ Peter McCoy) e Renato Rossini (aka Howard Ross), protagonisti negli anni ’60 di una serie di “peplum” oltre che di un nutrito numero di spaghetti western e film di genere. Una chiacchierata che promette ricordi e aneddoti su un periodo “epico” della storia del cinema italiano. La serata prevede la proeizione del documentario Quando il Garda era un mare di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet, che ripercorre l’incredibile storia degli studios galleggiati realizzati dalla Bertolazzi Film sul lago di Garda.
Novità di quest’anno, Made in Italy – Anticipazioni: storie dal set che permetterà al pubblico di incontrare il regista di Busto Arsizio Max Croci, che racconterà il suo prossimo film Poli opposti entrando nelle maglie del meccanismo produttivo cinematografico e svelandone tutti i segreti. Prevista anche la proiezione di DAD di Marco Maccaferri, una conversazione con il regista e una performance che approfondisce la parte teatrale del film.
Made in Italy – Scuole, infine, storica sezione del festival dalla dichiarata mission educativa, proporrà ai ragazzi film particolarmente significativi del panorama cinematografico italiano contemporaneo presentati dai protagonisti. Particolarmente nutrito quest’anno anche il calendario delle Masterclass, veri e propri momenti di approfondimento sul lavoro cinematografico, quest’anno tenute da Valeria Solarino, Walter Veltroni, Riccardo Rossi, Antonello Fassari. In collaborazione con il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani il Baff ospiterà la consegna di un riconoscimento dedicato al giornalismo con le immagini, nel nome di una grande firma di ieri, Lello Bersani. Il Premio, andato nella prima edizione (subito dopo la scomparsa di Bersani) a Vincenzo Mollica, inaugura il nuovo corso con Antonello Sarno, giornalista e documentarista, già Nastro d’Argento. Mentre con Eroi della carta stampata per il secondo anno consecutivo il festival intende omaggiare le grandi figure della critica cinematografica italiana. Maurizio Nichetti e Laura Delli Colli racconteranno al pubblico il lavoro di Claudio G. Fava.
L'attore presenta al Busto Arsizio Film Festival la sua opera prima, rivisitazione della maschera bergamasca di Arlecchino, che sarà in sala il 4 giugno. E rivela: “Il mio punto di riferimento è stato sicuramente Mario Monicelli. Ho avuto la fortuna di interpretare il suo ultimo film Le rose del deserto, e in quella occasione lui mi ha detto: qui ci sono troppe persone che si considerano autori e che pensano sia necessario essere il più possibile difficili, involuti, cervellotici. Invece bisogna fare esattamente il contrario"
Un lungo, caloroso applauso ha salutato la proiezione de Il venditore di medicine di Antonio Morabito, avvenuta nell’ambito del Busto Arsizio Film Festival. Un soggetto di forte attualità per gli scandali che hanno travolto di recente l'industria farmaceutica. Ma, come spiega il produttore Amedeo Pagani: “Non volevamo che venisse fuori un lavoro militante, ma qualcosa che raccontasse una storia vera e forte senza però rinunciare al piacere di raccontare”. In sala dal 30 aprile con Luce Cinecittà
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"Cinema, televisione, cinema. L’ultima volta dell’Istituto Luce" è il titolo dell'autobiografia del critico e dirigente televisivo che è stata presentata in questi giorni al Busto Arsizio Film Festival. “Ho scritto questo libro per mettere fine a un equivoco che durava da tempo, da quando, diventato presidente dell’Istituto Luce, si cominciò a dire che non amavo il cinema perché durante il mio incarico da direttore di Raitre mi ero occupato solo di televisione"
A Busto Arsizio l'ex membro dei Broncoviz e creatore di tanti fortunati personaggi televisivi, ha analizzato Profondo rosso, "la cosa più spaventosa che abbia mai visto". Intanto sta cercando i finanziamenti per un nuovo film con risvolti gialli