“E’ stato emozionante – raccontano all’Ansa appena usciti dalla proiezione de Il giovane favoloso i discendenti di Giacomo Leopardi, il conte Vanni e la figlia Olimpia – Mario Martone è riuscito a rendere la complessità di Giacomo. Eravamo sicuri, ci siamo fidati e ora siamo qui soddisfatti”.
Olimpia Leopardi racconta di aver conosciuto Martone a Torino “alla prima delle ‘Operette morali’ a teatro. In quell’occasione mi disse a bruciapelo, lasciandomi sbigottita: ‘sto pensando di fare un film su Leopardi’, nessuno lo aveva mai ipotizzato, penso che Giacomo metta un po’ paura, intimorisca”.
“Abbiamo messo a disposizione le livree dei marchesi Antici – la mamma del poeta ndr – così come i nostri piatti, la tabacchiera, lo scrittorio, i libri. Sarebbe piaciuto a Visconti – dice il conte Vanni che ha fatto anche una piccola parte, il cocchiere – e per noi è stato un grande onore poter aprire le porte del nostro palazzo”.
La biblioteca di Monaldo Leopardi che si vede nel film è proprio quella meravigliosa di Recanati, 12 mila volumi, una delle prime biblioteche private in Europa che furono aperte alla consultazione pubblica.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre